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Il vino tira, eccome: Diageo completa la dismissione del ramo enoico americano con la cessione di Chalone Estate Vineyard alla Foley Family Wines, mentre in Nuova Zelanda Indevin mette sul piatto 288 milioni di dollari per i 1.600 ettari di Ara Wines

Con la cessione di Chalone Estate Vineyard, 404 ettari vitati, di cui 97 nella denominazione di Chalone, a Monterey Country, California, alla Foley Family Wines, per una cifra che non è stata comunicata, Diageo ha portato in fondo la cessione di tutti i suoi brand del vino in Usa. Acquistata nel 2004 per 260 milioni di dollari, Chalone Estate è rimasto fuori dall’accordo siglato con Treasury Wine Estates, che ha invece rilevato, per 520 milioni di dollari, brand come Percy Fox, in Gran Bretagna, ed il business legato a Chateaux & Estate Wine in Usa, compresi i brand Blossom Hill, Piat d’Or e Sterling Vineyards.
Quella di Diageo, nonostante le difficoltà di Chalone Estate Vineyards, che ha chiuso il 2014 con un calo del fatturato del 15%, è una scelta prettamente strategica, di un una multinazionale che ha deciso di non puntare più sul vino, ma la rapida chiusura di due trattative di questa portata, con player come Treasury Wine Estates e Foley Family Wines dimostra che il mondo del vino ha ancora grandi possibilità. E la conferma arriva dalla Nuova Zelanda, dove Indevin, il più grande produttore enoico del Paese, sarebbe pronto, secondo quanto scritto dal magazine Uk “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), ad acquistare i 1.600 ettari di Ara Wines: ben 600 ettari vitati nell’Upper Wairau, ed altri 1.000 di terreni agricoli (di cui 800 adatti alla vite), tutti a Marlborough. Secondo le stime, si tratterebbe di un affare da 288 milioni di dollari, spinto, da una parte dalla necessità della famiglia Todd, proprietaria di Ara Wines, di fare cassa, per mettere una pezza alla crisi della sua azienda principale, la Todd Energy, uno dei principali attori nel settore petrolifero del paese, che sta pagando lo scotto della crisi del greggio, dall’altra dalla fiducia di Indevin nel mercato Usa, dove il Sauvignon Blanc di Marlborough sta mostrando un potenziale enorme.

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