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Il vino di Toscana verso il record dell’export, oltre 923 milioni di euro nel 2015, grazie ai suoi rossi a denominazione e ai mercati del Nord America: così le stime di Toscana Promozione, a pochi giorni da “Buy Wine” (Firenze, 12-13 febbraio)

Italia
La Toscana del vino verso il record delle esportazioni, a 923 milioni di euro nel 2015

Regione “icona” del vino italiano nel mondo, con il suo indiscutibile appeal, la Toscana vede crescere anche l’export dei suoi vini in tutto il pianeta, e punta alla quota record di 923,4 milioni di euro nel 2015, dopo che i primi 9 mesi dell’anno hanno fatto registrare un solido +21,9% sul 2014 (su una media nazionale del 5,4%), soprattutto grazie ai vini rossi a denominazione e ai mercati del Nord America. A dirlo le stime di Toscana Promozione, a pochi giorni da Buy Wine, il 12-13 febbraio, alla Fortezza da Basso di Firenze (www.toscanapromozione.it) che con oltre 200 produttori da tutta la Regione e 250 buyer da 36 Paesi del mondo darà, di fatto, il via alla settimana delle anteprime dei vini di Toscana. Dati che, se confermanti, vedrebbero il Granducato enoico superare il Piemonte (che tra gennaio e settembre 2015 ha segnato un -4% sul 2014) alla posizione n. 2 delle Regioni esportatrici del vino italiano, che vede saldamente in testa ancora il Veneto, in crescita del 10%, che dovrebbe superare quota 1,7 miliardi di euro (dati: Veneto Agricoltura).
Dal 2003 ad oggi, spiega l’analisi di Toscana Promozione, il commercio estero dei vini toscani è cresciuto del 102,4% in valore, facendo registrare solo due risultati negativi, in concomitanza della crisi economico finanziaria del 2008-2009. Una breve parentesi che, in realtà, ha fatto da preludio ad una delle stagioni più felici per l’export toscano, che dal 2009 al 2015 è cresciuto del 81%. Come se non bastasse, peraltro, il risultato del 2015 supera del 89% quello del 2005, ossia della miglior annata per l’export dei vini toscani prima della crisi. Una performance che aumenta il peso toscano sul totale delle esportazioni nazionali passando dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015.
Il successo dell’enologia toscana nel mondo è trainato, in primo luogo, dai vini Dop (Rossi e Bianchi) che rappresentano il 64,6% dell’export regionale in valore e che nei primi 9 mesi del 2015 (gennaio-settembre) hanno fatto registrare un incremento nelle esportazioni del +9%, attestandosi ampiamente sopra quota 416 milioni di euro, a cui corrisponde però un calo del -5,6% in quantità. Un andamento, quello dell’export toscano, determinato dall’aumento dei prezzi alla produzione delle Dop.
Come risulta dall’ultimo rapporto Ismea, infatti, in un 2015 caratterizzato da un aumento medio dell’8% a livello nazionale, alcune delle principali denominazioni toscane fanno registrare, invece, un incremento a due cifre: è il caso del Brunello di Montalcino (+14.9%), del Chianti Classico (+36,9%) e del Nobile di Montepulciano (+24.5%). In calo, invece, i prezzi alla produzione delle Dop Chianti (-5,4%), Chianti Colli Senesi (-1,8%) e Vernaccia di San Gimignano (-4.4%).
Le aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d’origine sono America settentrionale (188,2 milioni) ed Europa (186,0 milioni di euro), con incrementi, rispettivamente, del 15,8% e del +5,6% sul 2014.

Focus - Vini Rossi Dop: la Toscana conferma il suo primato in Italia
Con oltre 400 milioni di euro di vini rossi a Denominazione d’Origine Protetta (DOP) venduti nel mondo nel primi nove mesi del 2015, la Toscana conferma la sua leadership a livello nazionale che la vede primeggiare ampiamente su Veneto e Piemonte.
Sullo stesso periodo del 2014, le esportazioni in valore dei rossi toscani Dop sono cresciute del +8,8%.

Un aumento percentuale determinato in primo luogo dall’ampliarsi del portafoglio “clienti” dell’enologia toscana e dall’incremento dei prezzi alla produzione attestatosi, per quanto riguarda le principali denominazioni regionali, al +13,6%. Guardando i dati relativi ai primi tre trimestri del 2015, infatti, salta all’occhio come dopo un 2014 che aveva visto una sostanziale stabilità sulle piazze storiche, queste stesse aree abbiano fatto registrare nel 2015 una rinnovata vitalità. In particolare sono da rilevare la ottime performance dei Rossi Dop toscani nel Regno Unito (+25,8%) e nel Benelux: Paesi Bassi (+13,4%), Belgio (+13,5%) e Lussemburgo (+35,8%). Ma in Europa, i Rossi toscani crescono anche nei paesi del Nord, in primis Danimarca (+19,5%) e Svezia (+18,4%), ma buone anche le performance in Germania (+4,4%) e Francia (+10,4%). Nei paesi dell’Est europeo solo la Russia fa registrare un trend negativo (-45.4%), mentre crescono in maniera interessante paesi come la Repubblica Ceca (+8,8%). Bene il Nord America con le esportazioni in Canada che salgono del +15,8% e quelle negli States che fanno registrare un +14,1%. Tra i Brics, oltre alla Russia, frena anche per il Brasile (-28,4%), mentre torna a crescere la Cina (+32,4%). A questo andamento sulle piazze maggiori corrispondono poi dei piccoli ma significativi exploit su alcuni mercati che ancora non fanno grandi numeri, ma che hanno certamente grandi margini di crescita come India (+120%) e Sudafrica (+140,8%), ma anche Nuova Zelanda (+19,0%), Israele (+32,1%) e degli Emirati Arabi Uniti (+11,5%).
In valore, mercato top per i vini rossi toscani a denominazione si confermano gli Usa (146,8 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2015), seguiti da Germania (63,7 milioni di euro), Canada (36,7), Regno Unito (24,7), Svizzera (23), Giappone (12,7), Danimarca (9,8), Belgio (9,1), Cina (7,7) e Francia (7,5 milioni di euro).

Focus - Vini bianchi Dop: esportazioni in crescita grazie a Usa e Canada
Dopo due anni di segno negativo torna a crescere anche l’export dei Bianchi Dop che fanno registrare, nei primi 9 mesi del 2015, un incremento del 14,9% in valore sullo stesso periodo del 2014, con una leggera flessione delle esportazioni in quantità: -1%. Un aumento, quello delle esportazioni in valore dei bianchi toscani, dovuto in primo luogo all’incredibile exploit sui mercati nordamericani che vede gli Stati Uniti tornare ad essere il primo mercato di destinazione con 4,3 milioni di euro di vini esportati nel Paese (+124) e il Canada che segna un +68,7%.
Percentuali che recuperano ampiamente quel -35.8% che aveva caratterizzato le vendite di Bianchi nell’America settentrionale nel 2014. Ottima la performance del Brasile con un +188%, e delle piazze asiatiche con la Cina che segna un +55%, seguita da Hong Kong (13,1%) e Giappone (+9,2%). In difficoltà, invece, il commercio estero con i paesi Europei che lo scorso anno, aveva contribuito a mitigare le perdite nelle esportazioni grazie ad un +21,9%.
Nei primi nove mesi del 2015, crollano tutti i principali clienti, fatta eccezione per la Danimarca (+36,8%), il Belgio (+31,9%) e il Regno Unito (+20%). Calano inoltre le esportazioni in Spagna (-89,6%), Francia (-85,4%), Svizzera (-33,1%.) e Germania (-10,7%). In valore, come detto, al top ci sono gli Usa con 4,3 milioni di euro, seguiti da Germania (4,1), Svizzera (0,8), Regno Unito (0,75), Paesi Bassi (0,72), Svezia (0,6), Hong Kong (0,53), Brasile (0,38), Canada (0,36) e Giappone (0,34).

Focus - Export, Osservatorio Business Strategies: è boom Usa (+47,3%) per i vini toscani e vola l’Extra-ue, che cresce il triplo rispetto al resto del Paese. Bene anche Cina (+44,9%) e Canada (+33,7%)
Viaggia a tripla velocità il vino toscano diretto verso i Paesi extra Ue, con un aumento, nei primi 9 mesi del 2015, nettamente superiore rispetto a quello nazionale. Secondo l’Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi, a cura di Nomisma Wine Monitor, la Toscana in questi Paesi è infatti cresciuta del 29,4%, contro il 9% della media italiana. Un risultato senza precedenti per la Toscana, raggiunto grazie al boom dell’export negli Usa (+47,3% contro il già ottimo +15,3% nazionale) ma anche con il salto di qualità sulla Cina (+44,9% contro +16,9%) e il Canada (+33,7% contro il 13,4%). L’elaborazione dell’Osservatorio - presentata in vista di Buy Wine, di cui Business Strategies (studio di consulenza per l'internazionalizzazione delle imprese e tra i più avanzati nella gestione di progetti di promozione a valere sui fondi Ocm) è partner, organizzato da Toscana Promozione - premia la regione anche sul brand.
Secondo un sondaggio su un campione di 3.800 giovani Millennials Usa, la Toscana è infatti la regione vinicola italiana più conosciuta tra i giovani americani, con oltre un quarto dei Millennials (20-35 anni) che la collocano in pole position, a ben 11 punti percentuali di vantaggio su Sicilia e Veneto (scelte dal 16%). Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies: “il sistema di promozione della regione si sta dimostrando il più evoluto sul panorama italiano, con una crescita e un posizionamento del vino toscano sui mercati extra Ue che stanno facendo da apripista per l’intero comparto nazionale. Una promettente combinazione di marketing, brand e qualità - ha proseguito la Ceo della società fiorentina che cura l’internazionalizzazione di oltre 400 aziende del settore - che ha reso il 2015 l’annata migliore di sempre per l’export extra Ue, con 5 Paesi terzi tra i primi 7 buyer internazionali e una quota che copre quasi i 2/3 del mercato estero toscano, una quota di gran lunga superiore a quella nazionale (47,3%)”.
L’ottima performance sui Paesi terzi è visibile anche scorporando i dati regionali: tutte le province, ad eccezione di Arezzo, superano la quota del 50% delle esportazioni con le vendite extra-Ue; a Firenze va la maglia d’oro (81,2%), seguita da Livorno (62,3%) e Siena (62,2%). Questo scenario positivo - secondo l’Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi curato da Nomisma - deve rappresentare uno stimolo per continuare a investire in una promozione ragionata e sinergica: il vino toscano ha ancora potenziale inespresso, e con esso margini di crescita, specialmente per i consorzi emergenti.

Focus - Remaschi (Regione Toscana): “doveroso ricordare Giacomo Tachis, artefice del “Rinascimento” del vino toscano e italiano. Oggi il vino è locomotiva dell’agroalimentare toscano”. Burzagli (Toscana Promozione): “dobbiamo mantenere con forza alta la bandiera del vino toscano, che è trainante anche per altri settori come il turismo”
“Doveroso ricordare Giacomo Tachis, per l’enologia toscana e non solo: ha lasciato la sua impronta, artefice del “Rinascimento” del vino italiano, più volte premiato dalla Regione Toscana. L’ultima, nel 2014, con il conferimento della medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, massima onorificenza della Regione Toscana, consegnata alla figlia Ilaria, per aver “trovato negli anni Sessanta in Toscana un patrimonio viticolo disordinato, ed averlo ricomposto nel grande puzzle del Rinascimento viticolo toscano”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, oggi a Firenze, illustrando produzione, export e promozione del vino toscano, alla vigilia di “Buy Wine”, la “borsa del vino” con buyer da tutto il mondo (Fortezza da Basso, 12-13 febbraio), e al debutto delle nuove annate, tutte assieme con Toscana Promozione, nelle “Anteprime di Toscana”, da Firenze ai loro territori (dal 13 al 20 febbraio,
www.toscanapromozione.it).
Vino che, grazie anche a Giacomo Tachis, piemontese di origine, ma toscano di adozione, terra che ha ispirato la creazione delle sue più grandi etichette, dal Sassicaia al Tignanello, al Solaia, oggi simbolo della Toscana e dell’Italia enoica nel mondo, “è locomotiva dell’agroalimentare toscano - ha detto Remaschi - c’è necessità e bisogno di fare rete e crescere insieme per proporci con maggiore forza verso i mercati esteri. Nel 2015 la Toscana ha aumentato l’export vitivinicolo del 22% su una media nazionale di poco superiore al 5%. Questo è un dato che ci fa riflettere e pensare: vuol dire che ci sono grande qualità e sistema, e che c’è una grande attenzione da parte dei buyers mondiali verso il nostro prodotto”. Sul fronte delle vendite di vino all’estero, ha ribadito, “abbiamo avuto performance importanti in Usa, Canada Germania e Giappone e anche verso altri mercati. Il 2015 è stata un’annata eccezionale per la produzione e la qualità, e di questo dobbiamo tenere contro nel nostro approccio a livello mondiale”. Nel 2014, ha ricordato ancora Remaschi “al “Buy Wine”, ci sono stati oltre 6.000 contatti tra produttori toscani e gli operatori stranieri. Di questi, il 46% è andato a buon fine e ne sono nati dei nuovi contratti. Il “Buy Wine ha il pregio di far conoscere e vendere ancora meglio i nostri prodotti, ma anche di creare contatti per far vedere le nostre cantine, le nostre vigne e di come i nostri produttori lavorano. Questo perché - ha detto ancora - vendere vino, oltre a creare reddito per i produttori, crea un indotto importantissimo anche per il turismo. Insieme a una bottiglia “vendiamo” anche un pezzo del nostro territorio e la voglia di visitare la Toscana”.
“Buy Wine” che, legato alle “Anteprime di Toscana”, in una formula unica, come una sorta di “Vinitaly della Toscana”, anche nel 2016 si farà, e, sottolinea Silvia Burzagli, vice direttore di Toscana Promozione, “vedrà circa 6.000 contrattazioni tra oltre 200 produttori toscani e oltre 360 operatori internazionali. Il +22% a livello di export del vino toscano premia anche il lavoro fatto in queste sei edizioni del “Buy Wine” che vuole posizionare la Toscana come Regione leader nel settore del vino”. Quanto al riassetto dell’organizzazione della promozione della Regione Toscana, con il vino che non sarà più seguito da Toscana Promozione, Burzagli si è detta sicura che “c’è la volontà di mantenere con forza alta la bandiera del vino toscano che è trainante anche per altri settori come il turismo. Questo riassetto non porterà dunque a ricadute nella promozione dei nostri vini nel mondo”.

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