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Mai più la parola Brunello in etichetta... Gianfranco Soldera, tra i nomi top del vino mondiale, racconta a Winenews: “dal 2013 il mio vino si chiama Toscana Igt “Soldera 100% Sangiovese”. L’annata 2009, in uscita, è già sold out grazie all’estero”

Italia
Gianfranco Soldera

Mai più la parola Brunello sull’etichetta ... Gianfranco Soldera, uno dei nomi del vino più ricercati al mondo, racconta a Winenews che “dal 2013, il mio vino si chiama Toscana Igt “Soldera 100% Sangiovese”; da allora ho tolto la dizione Brunello di Montalcino. Già nel 2015 il mercato estero, che paga anticipatamente il mio vino, ha ritirato il 95% del prodotto, mentre, sempre con pagamento anticipato, il mercato italiano ha ritirato il restante 5%. Del resto, voglio essere libero di scegliere a chi vendere il mio vino, visto che la richiesta è ampiamente superiore alla produzione. Da settembre 2015, non ho più una bottiglia in cantina, e quindi si dovrà aspettare la fine di marzo, con l’uscita della nuova annata, la 2009. Per il 2016, peraltro, le prenotazioni dei miei clienti esteri hanno esaurito la disponibilità delle 8.600 bottiglie che inizierò a consegnare a fine marzo al prezzo di 220 euro per le bottiglie da 0,75 e 440 euro per le magnum” (tra le bottiglie più costose in Italia, ndr).
Il futuro ed il pensiero di Gianfranco Soldera, storico produttore a Case Basse a Montalcino, è chiarissimo: se è una scelta quella di non mettere mai più la parola Brunello sull’etichetta come avviene da qualche anno, è quasi una “conseguenza logica” che le bottiglie di Gianfranco Soldera vadano praticamente quasi tutte all’estero, dove il vino si paga prima, è la prassi, mentre in Italia non è affatto così.
“Un passato di broker assicurativo a Milano, attivissimo a dispetto dei suoi 79 anni, nel 2012 ha visto cancellare quasi del tutto cinque annate del suo prezioso Brunello - ha scritto, nei giorni scorsi, Egle Pagano, firma del quotidiano “Il Secolo XIX” - per il sabotaggio di un ex dipendente che, nottetempo, aveva aperto i rubinetti delle botti. Al danno è seguito uno scontro con il Consorzio del Brunello, che si era offerto di fornirgli vino di altri produttori, da imbottigliare, ricevendone un rifiuto sdegnato. Tra le polemiche, il produttore è poi uscito dal Consorzio del Brunello di Montalcino, che lo ha querelato per diffamazione perdendo, però, la causa”.
“Bisogna guardare avanti - ha detto Gianfranco Soldera alla giornalista Egle Pagano de “Il Secolo XIX” - l’ultima vendemmia (quella 2015, ndr) è stata straordinaria, ottenute da uve raccolte acino per acino, ma di ottima qualità”. Aggiungendo che “i 440 litri salvati del 2010, invece, saranno venduti all’asta per beneficenza”.

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