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La mitica “coenatio rotunda”, la leggendaria sala da pranzo rotante della Domus Aurea, la residenza fatta costruire dall’imperatore Nerone dopo l’incendio che distrusse Roma, dopo 2.000 anni, è pronta a tornare alla luce dalle viscere del Palatino

Tra le opere architettoniche più incredibili dell’antichità, occupa un posto importante la Domus Aurea, la mitica residenza che l’imperatore Nerone commissionò, subito dopo l’incendio del 64 d.C. che distrusse Roma, agli architetti Severo e Celere. Si tratta di una costruzione immensa, che si estendeva su 80 ettari, intorno alla valle del Colosseo, dove all’epoca sorgeva un lago artificiale. Costruita in tempi rapidissimi, fu fatta interrare totalmente da Traiano, nel 104 d.C., che sopra la Domus Aurea fece costruire un complesso termale.
La riscoperta ed il parziale recupero della parte più rilevante della villa, quella riservata alle stanze dell’Imperatore, si trovava sul Palatino, e di fatto è andata perduta, anche se, dal 2009, un ritrovamento nella zona di Vigna Barberini ha riportato alla luce una struttura identificata come la possibile “coenatio rotunda”, ovvero la leggendaria sala da pranzo rotante di cui ha scritto Svetonio nella sua Vita dei dodici Cesari, l’ambiente favoloso che girava di giorno e notte, imitando il movimento della terra, per godere di un panorama mozzafiato dall’alto del Palatino. Che la sala da pranzo di Nerone si trovassi proprio qui è un’ipotesi a cui l’archeologa Françoise Villedieu, direttrice di ricerca Cnrf, che ha guidato le campagne di scavo sul colle, crede sin dal 2009, osteggiata da molti sui colleghi, ma la vera novità, a suffragio delle sue teorie è il recente ritrovamento, raccontato dalle pagine del quotidiano “Il Messaggero” (www.ilmessaggero.it ) di un varco che svela l’accesso segreto ad una scala a chiocciola in mattoni, perfettamente conservata, che scende per 62 gradini nelle viscere del Palatino a una profondità di 14 metri. È qui che la mitica “coenatio rotunda” è stata nascosta per tutto questo tempo, pronta a riemergere dalle viscere della terra dopo quasi 2.000 anni.

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