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La Efow contro la Commissione Europea: “dietro la semplificazione normativa sul vino, una riforma che persegue lo smantellamento della regolamentazione del comparto, dalle Dop alle Igp”. Così, il vino rischia di perdere tutele ed unicità

Dura denuncia dei produttori europei di vini d’origine, tra cui le grandi eccellenze italiane, riuniti sotto la Efow, la Federazione europea dei vini a denominazione di origine, contro la Commissione Europea: dietro la cosiddetta “semplificazione” normativa sul vino, secondo i produttori europei, si nasconderebbe una riforma che persegue lo smantellamento della regolamentazione specifica al comparto, senza un mandato politico. Nel mirino, anche Dop, Igp, menzioni tradizionali ed etichettatura: in questo modo, come WineNews ha già avuto modo di raccontare, verrebbe messa in pericolo l’unicità stessa di un settore, quello enoico, attualmente tutelato in Europa da un testo unico, e che invece rischia di riscoprirsi un prodotto agricolo come qualsiasi altro, senza più un corpo legislativo ad hoc.
La Federazione dei vini d’origine spiega che “la Commissione Ue ha messo sul tavolo diversi progetti di atti delegati e di esecuzione, con cui si propone di smantellare il testo di base del settore (il regolamento n. 607/2009) sulle denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali e l’etichettatura, distribuendone una parte in testi diversi, a volte di natura orizzontale (quindi non più specifica al settore) e dimenticando molte regole che si applicano soprattutto ai vini di origine”. Ed altri progetti dovrebbero seguire.
Per il neopresidente Efow (www.efow.ue) Bernard Farges, “questo approccio complica la normativa agli operatori, invece, di semplificarla. Come é possibile che la sostituzione di un testo unico con molti testi, con discussioni separate, può semplificare le cose? Al momento c’è una reale mancanza di chiarezza. La Commissione, sotto la copertura della semplificazione compie un ulteriore passo verso la liberalizzazione del settore che permetterebbe, tra l’altro, a vini senza indicazione geografica di ottenere vantaggi riservati ai vini di origine. Constatiamo anche modifiche di elementi essenziali: dalle menzioni tradizioni al nome dei vitigni alla forma delle bottiglie e su altri temi”.

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