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“La nostra storia inizia con il Turriga 1988”. Dietro, però, c’è l’intuizione di un vero patriarca del vino italiano: Antonio Argiolas che, non ancora centenario, all’epoca era ancora “giovane”.... Valentina Argiolas a WineNews per #Vinitaly50Story

Italia
La nuova generazione della famiglia Argiolas: Valentina Argiolas, Elia Onnis, Antonio Argiolas, Francesca Argiolas

“La nostra storia inizia con la prima bottiglia del Turriga 1988”. Dietro, però, c’è l’intuizione di un vero e proprio patriarca del vino italiano, nato quasi un secolo prima. Antonio Argiolas, classe 1906, tutto sommato, era ancora “giovane”, senza dubbio di spirito e genialità, quando si mise in testa di creare un vino in grado di confrontarsi con i più grandi rossi italiani, ma che nascesse dai vitigni tradizionali sardi, convinto che anche i vini e i grandi vitigni della Sardegna meritassero un posto tra i migliori, e, per farlo, decise di avvalersi della maestria del più grande enologo italiano, chiamando sull’isola Giacomo Tachis. Sarà perché, si sa, la Sardegna è terra di centenari, sarà perché, come lui stesso ha raccontato più di una volta, di vino ne ha bevuti due bicchieri al giorno per tutta la sua lunga, lunghissima, vita, fatto sta che l’Italia enoica saluterà uno dei suoi pionieri, artefice di un vino grandioso, all’età di 103 anni. Sono questi i ricordi a WineNews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, di Valentina Argiolas, oggi alla guida della cantina di famiglia, al fianco del nonno fin da giovanissima, per #Vinitaly50Story, la cronistoria di mezzo secolo di Vinitaly e del vino italiano, attraverso le storie dei suoi personaggi, per i primi 50 anni della rassegna internazionale di riferimento del settore (Verona, 10-13 aprile; www.vinitaly.com).
“Eravamo completamente sconosciuti, ma con il Turriga la nostra storia è inaspettatamente cambiata. La prima volta a Vinitaly, nel 1991 - racconta Valentina Argiolas - il nostro vino ha vinto subito un riconoscimento, e arrivò il nostro primo cliente internazionale, un importatore inglese che ci segue ancora oggi. È da quel momento che abbiamo iniziato ad esportare, e a concentrarsi sui mercati internazionali. Il Turriga ha cominciato ad essere al centro di degustazioni importanti, in Italia e all’estero, esempio di una storia regionale di successo, di vitigni sconosciuti che grazie a questo vino oggi, nel mondo, non lo sono più. Per mio nonno andare a Verona era un momento molto atteso, soprattutto per scambiare due parole di persona con i nostri importatori esteri. Era un uomo molto internazionale”. L’ultima volta che lasciò la sua isola per andare a Verona aveva quasi 90 anni, il Turriga era ormai annoverato tra i migliori rossi italiani, e Antonio Argiolas festeggiò i traguardi raggiunti ricevendo il riconoscimento di “Benemerito della vitivinicoltura” italiana.
“Tziu Antoni” è stato sempre fulcro e guida dell’azienda di Serdiana, qualcosa come oltre 70 anni: il primo vigneto lo piantò il padre nel 1918, negli anni Trenta l’inizio della sua attività. Un’esistenza davvero straordinaria, tanto quanto l’eredità che ha lasciato, per la famiglia, per Serdiana, per la Sardegna, dall’Italia all’Europa, dall’America fino in Asia, dove i suoi vini sono sinonimo di qualità: aveva iniziato a fare il commerciante di olio e formaggi, poi aveva deciso di puntare sul vino, e quando, negli anni Settanta, tutti espiantavano vigneti, lui, invece, li impiantava, in una terra coltivata da millenni, ammodernando la cantina e la produzione, con i figli Franco e Giuseppe, e le loro mogli Pina e Marianna. Portando alla ribalta l’azienda di famiglia, e portando in Sardegna uno dei più grandi enologi di sempre per produrre un vino grandioso, come il Turriga.
Dall’Angialis al Costesera, dall’Is Argiolas al Korem, dal Costamolino a Is Solinas, dai Iselis al S’Elegas, le etichette di Argiolas, sotto la guida della terza generazione di famiglia, Valentina con il marito Elia Onnis, Francesca e Antonio, e con l’enologo Mariano Murru, allievo di Tachis, nascono in vigneti coltivati dall’entroterra fino al mare, da vitigni sardi, alcuni famosi, come il Cannonau, il Vermentino e il Carignano, altri meno conosciuti, come il Monica, il Bovale, il Nasco, il Girò e il Nuragus, nelle Tenute di Serdiana, Sisini, Sa Tanca, Vigne Vecchie e Porto Pino. Antonio Argiolas 100 è il vino dedicato ai 100 anni del patriarca.

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