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“Profonda preoccupazione sulla paventata “liberalizzazione” che rischia di privare della tutela i vini che prendono il nome dal vitigno”: lo ribadisce l’eurodeputato Paolo De Castro, nell’incontro con il commisario Ue all’Agricoltura Hogan

Italia
Paolo De Castro

“C’è profonda preoccupazione sulla paventata liberalizzazione che rischia di privare della tutela i vini identitari”: a ribadirlo é Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, al Commissario Ue per l’Agricoltura Phil Hogan, tornando sul tema della possibile eliminazione di alcuni vini che prendono il nome dal proprio vitigno dalla lista di quelli tutelati a livello europeo, come già riportato da WineNews. Una questione che, di fatto, è aperta da anni, e non è mai stata completamente superata.
“La tutela - ha detto De Castro - ha rappresentato uno dei punti cardine della riforma dell’Ocm vino del 2007, sulla quale sono stati costruiti percorsi di promozione importanti che hanno permesso a vini come Lambrusco, Vermentino, Sangiovese, Verdicchio, Nebbiolo, Barbera, Primitivo (solo per citarne alcuni) di farsi conoscere e crescere sui mercati esteri. Risultati questi - ha aggiunto - che rischierebbero di essere vanificati da una liberalizzazione che riteniamo sconsiderata”.
Il tema è stato riaffrontanto in un meeting che ha interessato il programma europeo sul settore agroalimentare, dove il coordinatore S&D e il Commissario Ue hanno anche parlato “del primo anno di applicazione della riforma della politica agricola comune e dell’atto delegato relativo alle associasione di produttori e organizzazioni ortofrutticole”.
De Castro ha chiesto poi a Hogan, di difendere la posizione di co-decisore del Parlamento europeo nei negoziati con il Consiglio Ue sui programmi di educazione alimentare “Frutta, latte e verdura nelle scuole”.

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