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24 bottiglie Masseto 2006 per 16.000 euro, 3 bottiglie Chateau Lafleur 1950 per 6.857, 12 bottiglie Masseto 2004 a 6.285: ecco i top lot della “The Collector’s Sale”, asta andata in scena ad Honk Kong con la regia di Gelardini & Romani Wine Auction

Italia
Masseto, la star italiana nelle aste nel mondo

24 bottiglie di Masseto 2006 aggiudicate per 16.000 euro (+56% su base d’asta), 3 bottiglie di Chateau Lafleur 1950 per 6.857 euro (+7%), 12 bottiglie di Masseto 2004 a 6.285 euro (+29%): ecco i top lot della “The Collector’s Sale”, l’asta andata in scena ad Honk Kong, con la regia di Gelardini & Romani Wine Auction (http://goo.gl/CxQJSmm), la prima casa d’aste specializzata in vini italiani (che rappresentavano oltre l’80% dei lotti in catalogo), che ha raccolto, nel complesso, oltre 530.000 dollari, il 104% del valore di partenza del catalogo.
“Siamo estremamente soddisfatti di come sta maturando il mercato per i vini Italiani qui a Hong Kong ed in Mainland China - spiega, a WineNews, Raimondo Romani - ci sono brand che godono già di una buona fama e che potrebbero avere nel breve un forte apprezzamento sul mercato secondario come Sassicaia, Biondi Santi, Monfortino, Le Pergole Torte, Gaja e Giacosa. Altri, che in questo mercato ci hanno già messo la faccia e stanno raccogliendo i frutti. Pensiamo non solo al Masseto o al Fiorano Boncompagni Ludovisi - che sono le vere star del momento - ma anche al Messorio, al Tignanello Antinori, al Barolo Cannubi Damilano, all’Oreno di Sette Ponti, al Chianti Riserva “Il Poggio del Castello di Monsanto, solo per fare alcuni esempi. Mentre vediamo al palo da quasi 2 anni Solaia ed Ornellaia, assieme ai nostri due grandi Amaroni, Quintarelli e Dal Forno, il cui potenziale, in particolare di questi ultimi, è a nostro avviso ancora in gran parte inespresso”.
Altra tendenza interessante, secondo Romani, è che “lasciando la “stratosfera” vediamo con piacere crescere sempre di più il numero di etichette italiane che vengono ricercate dai collezionisti qui in Asia: quando arrivammo ad Hong Kong, nel 2011, per il collezionista medio, in Italia non c’era nulla di interessante al di fuori di una lista di una trentina di etichette (lista che coincideva con le etichette da noi classificate Grand Cru, in base ai risultati d’asta). Oggi, invece, sono sempre più frequenti le incursioni fuori dai soliti confini di Toscana, Piemonte e Veneto. Soprattutto verso sud, a partire dal Lazio per arrivare in Campania e Basilicata, dove sembra sia nascosto un vero tesoro chiamato Aglianico”. Insomma, un trend che fa ben sperare con la speranza che la crescita del vino italiano nel mercato asiatico dei collezionisti faccia da traino anche per il successo del Belpaese enoico tra i consumatori “quotidiani”.

Focus - La top 10 dei lotti della “The Collector’s Sale” di Gelardini & Romani Wine Auction ad Hong Kong
1 - 24 bottiglie Masseto 2006 Euro 16.000 / +56% su base asta
2 - 3 bottiglie Chateau Lafleur (Pomerol) 1950 Euro 6.857 / +7% su base asta
3 - 12 bottiglie Masseto 2004 Euro 6.285 / +29% su base asta
4 - 24 bottiglie Sassicaia 2006 Euro 5.714 / +67% su base asta
4 - 12 bottiglie Masseto 2002 Euro 5.714 / +33% su base asta
5 - 2 bottiglie Chateau Petrus 2010 Euro 4.857 / +21% su base asta
6 - 2 bottiglie La Tache Drc 2010 Euro 4.285 / +7% su base asta
7 - 2 bottiglie La Tache Drc 2012 Euro 4.000 / +8% su base asta
8 - 12 bottiglie Fiorano (Rosso) Boncompagni Ludovisi 1987 Euro 3.928 / +400% su base asta
8 - 1 Imperiale Messorio 2004 (edizione limitata) Euro 3.928 / +22% su base asta
9 - 3 bottiglie Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1955 (ricolmate) Euro 3.571 / +47% su base asta
9 - 3 bottiglie La Tache Drc 1986 Euro 3.571 / +11% su base asta
10 - 3 magnum Masseto 2004 Euro 3.214 / +18% su base asta

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