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La Cerbaiona, una delle “chicche” del Brunello di Montalcino, passa di mano: Diego e Nora Molinari hanno ceduto l’azienda ad imprenditore americano Gary Rieschel. L’affare, secondo stime WineNews, si aggira sui 6 milioni di euro

Un’altra realtà del Brunello di Montalcino passa di mano e porta sul territorio altri capitali stranieri: è La Cerbaiona, una delle “chicche” del Brunello di Montalcino, griffe tra le più amate dagli appassionati di tutto il mondo e tra le più apprezzate dalla critica italiana ed internazionale, che i proprietari Diego Molinari, ex pilota di aeroplani, e la moglie Nora, hanno ceduto per una cifra, stando alle stime WineNews, sui 6 milioni di euro, ad un imprenditore statunitense, Gary Rieschel, fondatore di diverse società di venture capital, per anni nella “Midas List” di “Forbes”, ed ora al timone della Qiming Venture Partners di Shanghai, che ha già investito in passato a Montalcino, a Castiglion del Bosco, con Massimo Ferragamo.
La Cerbaiona, a detta di molti tra le prime dieci aziende del territorio per la qualità dei suoi vini, è una realtà piccola nei numeri (è un podere di 14,6 ettari sul versante Est di Montalcino, di cui 7 ettari a bosco e 1,5 ettari ad uliveto; il vigneto è esteso in tutto per 3,2 ettari, di cui 1,7 ettari iscritti a Brunello, per una produzione sulle 20.000 bottiglie annue, di cui 8.000 di Brunello di Montalcino, ndr) ma di grande prestigio (negli anni il suo Brunello, considerato “old style” e prodotto per la prima volta nel 1980, ha ricevuto punteggi sempre altissimi da riviste come “The Wine Advocate”, “Wine Spectator” e “Wine Enthusiast”, e, con la vendemmia 2007, ha ricevuto il premio “Rosso dell’anno” per la guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso).
Ennesimo segnale di un territorio che, con le sue cantine più prestigiose, continua ad avere un grande appeal a livello mondiale, ed è ormai considerato ottimo target di investimento.

Focus - Gary Rieschel, biografia & intervista
Nato e cresciuto a Portland, Usa, Gary Rieschel (laureato al Reed College e MBA a Harvard) ha lavorato nel mondo del venture capital e dell’high-tech. Una carriera che lo ha portato - con la moglie Yucca - in Giappone, Silicon Valley, e negli ultimi 11 anni a Shanghai dove è al timone della Qiming Venture Partners. Gary è appassionato di vini da oltre 38 anni. Curiosa coincidenza: iniziava a collezionare vini proprio nel 1977, l’anno in cui Diego e Nora Molinari acquistavano Cerbaiona. I Rieschels sono noti per l’attività filantropica a Napa Valley, e per come concepiscono il vino: un modo di gioire della vita e delle persone.
Cosa rappresenta, per Lei, Cerbaiona?
“Cerbaiona è uno scrigno di bei ricordi, luogo cui associo momenti di gioia e divertimento. Questo si deve alla qualità delle persone, del territorio e ovviamente del vino. E’ uno dei migliori vini rossi non solo d’Italia, anche del mondo. E’ il vino giusto nel posto giusto”.
Quando ha scoperto Cerbaiona?
“Ho incontrato i Molinari circa dieci anni fa, dopo aver già investito in Castiglion del Bosco. L’occasione fu proprio una delle visite a Castiglion del Bosco”.
Lei è Americano. Perché investire a Montalcino e non a Napa Valley o comunque negli Usa?
“Amiamo l’Italia e tutto ciò che è Toscana. Montalcino, poi, conserva lo charmedella Toscana classica ed è uno dei più grandi terroir al mondo. Se pensiamo alla produzione del Brunello, è una regione relativamente giovane, però è in costante sviluppo, prevedo un crescendo sia come destinazione sia per la qualità dei vini. Proprio come accade in Borgogna, Montalcino offre una delle più intriganti opportunità di una magica e piccola produzione di gran Cru”.
Guida un gruppo di investitori. Ci può dare qualche dettaglio in più?
“Abbiamo composto un gruppo di persone da tutto il mondo e con un comune denominatore. Si tratta di gente amabile, cari amici con una passione genuina per il “meglio” che ci si possa aspettare dal vino e dalla vita”.
Fonte: Matthew Fioretti, ufficio stampa La Cerbaiona 

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