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Il Giappone, sesto mercato per il vino tricolore, abolisce dazi sul vino per Usa, Cile, Australia e Nuova Zelanda, ma non per le etichette europee con evidenti criticità sulla concorrenza. Lo fa sapere Assoenologi, per bocca del suo dg Martelli

Italia
Il dg Assoenologi Martelli a Tokyo, dove saranno di scena conferenze istituzionali per Settimana del vino italiano in Giappone, mercato n. 6

Il Governo Giapponese ha recentemente firmato un accordo indicato come Tpp (Trans Pacific Partnership) che prevede, tra l’altro, l’abolizione graduale dei dazi dei vini provenienti da Stati Uniti, Cile, Australia e Nuova Zelanda. Ciò crea delle difficoltà per i vini europei e quindi anche a quelli italiani. Per l’Italia il Giappone è il sesto mercato di esportazione, preceduto da Usa, Germania, Regno Unito, Svizzera e Canada. In pratica, l’accordo prevede che, nell’arco di alcuni anni (si dice tra i cinque ed i sei), i firmatari potranno esportare in Giappone ad accisa zero, penalizzando i Paesi che, invece, devono gravare i loro costi con le tasse.
Il dg Assoenologi Giuseppe Martelli ha sottolineato la notizia, prima di partire per Tokio dove saranno di scena delle conferenze istituzionali sul vino italiano, che apriranno la “Settimana del vino italiano in Giappone”, organizzata dall’Ice, in collaborazione con l’Ambasciata italiana.
“In Giappone le accise variano a seconda del prezzo di vendita - spiega Giuseppe Martelli - su una bottiglia di 10 euro possono rasentare il 20% e, quindi, ci troveremo ad antagonizzare una concorrenza decisamente negativa”.
Secondo il dg Assoenologi, al di la delle controffensive che sicuramente i tradizionali Paesi produttori europei metteranno in atto, l’Italia dovrà sempre più puntare sulla qualità e sulla autoctonicità dei suoi prodotti, visto che il consumatore straniero, sempre di più vuole dal vino non solo sensazioni ed emozioni, ma anche riconoscere in una bottiglia il territorio, la sua cultura e le sue tradizioni.
Le cifre, elaborate da Assoenologi sulle vendite di vino italiano in Giappone, nel primo semestre 2015, sono assai soddisfacenti, segnano +6,3% in valore, sullo stesso periodo del 2014, + 7,1% in volume e +2,3% nel valore minino unitario che ha raggiunto 3,63 euro/litro.

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