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Dall’uva ora si ottiene anche la carta: ecco “Naturally Clicquot 3”, progetto che vede insieme la storica azienda italiana Favini, il colosso europeo del packaging Ds Smith e la celebre maison di Champagne Veuve Clicquot

Italia
La confezione di carta, fatta dall’uva, per Veuve Cliquot, nasce dalla collaborazione tra una realtà storica dell’industria italiana della carta e del design come Favini e dalla famosa maison dello Champagne

Non solo cosmetici o fonti di energia alternative, oltre ovviamente, al vino: ora dalla vite, o meglio dall’uva, si ottiene anche la carta. Idea che nasce dalla collaborazione tra una realtà storica dell’industria italiana della carta e del design come Favini (www.favini.com), ed uno dei nomi più celebri dello Champagne, la maison Veuve Cliquot, la Ds Smith, colosso europeo del packaging (www.dssmith.com). Che, insieme, hanno dato vita a “Naturally Clicquot 3” (http://naturally.veuveclicquot.com), che nasce dal riuso creativo dei sotto-prodotti del processo di produzione dello champagne Veuve Clicquot.
“Nel pieno rispetto dell’ambiente, dopo la spremitura dei grappoli - si legge in una nota - la buccia degli acini d’uva trova un nuovo utilizzo. Grazie al know-how di Favini nella creazione di carte ottenute da residui agro-industriali, le bucce vengono essiccate e micronizzate per diventare materia prima per la produzione di una carta ecologica unica risparmiando il 25% di fibre vergini. Per ottenere l’innovativa carta utilizzata per la confezione ecologica di Veuve Clicquot, Favini inserisce i residui all’interno del ciclo produttivo mescolandoli con acqua e fibre naturali, andando a sostituire parte della cellulosa di albero”.
Inoltre, in perfetta coerenza con la carta ecologica realizzata, sono state utilizzate vernici prive di solventi per la grafica e un composto a base di canna da zucchero per incollare l’etichetta.

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