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Si “sgasa” il presunto scandalo Prosecco: niente bottiglie sequestrate, ma, ad ora, solo alcune incongruenze tra carte di cantina relative alla vendemmia 2015, peraltro in molti casi già risolte. A WineNews i Consorzi del Prosecco Doc e Docg

Italia
Affaire Prosecco: no bottiglie taroccate, ma qualche incongruenza su documenti

Allarme bottiglie di Prosecco taroccato, anzi no. Perché il nuovo “scandalo” del vino italiano, di cui la stampa locale veneta, nei giorni scorsi, ha scoccato gli strali, ripresi poi a livello nazionale, sembra già essersi “sgasato” decisamente, per fortuna. La notizia di bottiglie irregolari sequestrate dalla Repressione Frodi, spiegano a WineNews i direttori del Consorzio del Prosecco Doc Luca Giavi, e quello del Conegliano Valdobbiadene Docg Giancarlo Vettorello, era arrivata come un fulmine a ciel sereno nelle denominazioni da cui nasce il vino italiano di maggior successo degli ultimi anni, “perché sapevamo tutti di controlli di routine effettuati, come in ogni vendemmia, ed opportunamente, dalle istituzioni preposte, a livello provinciale tra Treviso, Belluno e Venezia, e non di singole denominazioni, e nulla di più”. Titoli di giornale roboanti, ma a ben guardare “sono emerse solo delle contestazioni amministrative, peraltro su una ventina di aziende (un nulla nell’universo Prosecco, fatto da migliaia di realtà, ndr) e le Autorità hanno provveduto, come da protocollo, al sequestro preventivo non di bottiglie di prodotto finito, bensì di vasi vinai, soprattutto per difformità tra le dichiarazioni di carico delle uve della vendemmia 2015 e quanto presente in cantina. Cose che possono capitare in momenti concitati come quello della vendemmia, ma che, in almeno 7-8 casi sono già state risolte, al punto che si è già arrivati al dissequestro e alla ripresa delle attività regolari nelle cantine in oggetto. E speriamo che si arrivi presto alla stessa soluzione negli altri casi”.
Quello che emerge ad ora, comunque, è che non c’è nessuna frode in commercio ipotizzata, ne tanto meno reati che configurino potenziali rischi per i consumatori. “E neanche un “sistema Prosecco” rivolto a pratiche illecite - precisa Giavi - dal momento che, almeno da quello che sappiamo, ogni caso riscontrato di irregolarità è diverso dall’altro”. “Non ci aspettavamo tanto clamore per una cosa del genere - aggiunge Vettorello - e ci dispiace, perché sappiamo che quello che resta è il clamore della prima notizia, e non le precisazioni successive, e perché comunque così non si valorizza il grande lavoro di controllo a tutela di produttori e consumatori che noi stessi come consorzi facciamo. Al punto che, qualora fosse emerso qualche comportamento di rilevanza penale in grado di danneggiare il prestigio della denominazione, ci saremmo costituiti ovviamente come parte lesa”.
Pensiero condiviso, da Giavi, che aggiunge: “che qualcuno abbia fatto qualche errore è possibile, ma io credo e spero in buona fede. È come quando uno viene fermato senza patente: c’è la possibilità che non l’abbia mai avuta, ma anche, e spesso è così, che l’abbia semplicemente dimenticata a casa. Giusto che paghi la multa, ma non farne un delinquente”.

Focus - La nota ufficiale del “Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”
Sulle notizie diffuse in questi giorni dai media italiani, relative ai controlli avvenuti nelle cantine delle provincie di Treviso, Venezia e Belluno, e dopo opportuna verifica con tutte le autorità preposte per legge ai controlli, il Consorzio di tutela di Conegliano e di Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg precisa che:
- le indagini sono state svolte sulle tre province nell’ambito della normale attività di controllo che si svolge in vendemmia.
- i controlli sono relativi all’intera produzione e non afferenti a specifiche denominazioni.
- da una prima verifica si tratterebbe di illeciti amministrativi e non penali che hanno, in taluni casi, comportato il sequestro cautelativo del prodotto.
- gli stessi organismi di controllo hanno dichiarato che, a fronte della presentazione della documentazione richiesta, si sta già procedendo al dissequestro.
- che i controlli riguardano le uve della vendemmia 2015 e non le bottiglie in commercio, ovvero il prodotto al consumo. Per quest’ultimo i controlli per richiedere la certificazione prima dell’immissione al commercio, infatti, riguardano ogni fase produttiva. Questo al fine di impedire la commercializzazione di prodotti non rispondenti al disciplinare di produzione.
- il Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore docg conferma la propria volontà di tutelare il prodotto e proteggerne l’immagine e continuerà quindi a monitorare la vicenda. Qualora siano accertate eventuali gravi responsabilità penali da parte di singoli produttori, come già fatto in passato e a tutela della denominazione, esso si considererà parte lesa e si costituirà parte civile del procedimento. Al momento, tuttavia, non esistono elementi per ipotizzare tale azione.
Queste considerazioni trovano conferma nelle ultime notizie della stampa in cui i responsabili dei controlli hanno affermato che attualmente sono in corso i dissequestri dei campioni oggetto degli accertamenti.

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