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“Cosmesi Km0” dai sottoprodotti della filiera agricola, ed in particolare vitivinicola: ecco il progetto firmato da “Istituto Spallanzani”, con la griffe del Franciacorta Barone Pizzini, e finanziato da Regione Lombardia

Valorizzare i sottoprodotti derivanti dal settore agricolo per la ricerca e lo sviluppo di fitocomplessi innovativi da impiegare nella filiera cosmetica utilizzando, in questo caso specifico, i sottoprodotti della filiera vitivinicola (vinacce, raspi e foglie di vite). Ecco l’obiettivo del progetto “Cosmesi Km0”, ideato dall’Istituto Lazzaro Spallanzani (www.istitutospallanzani.it), una delle più antiche realtà della ricerca del Belpaese, in collaborazione con una delle griffe del Franciacorta, la Barone Pizzini (www.baronepizzini.it), e finanziato dalla Regione Lombardia.
Dai sottoprodotti verrà estratto, impiegando un sistema veloce e innovativo capace di mantenere l’attività biologica dei principi attivi riducendo al minimo l’utilizzo di solventi, un pool di fitocomplessi ad alto valore nutraceutico per l’epidermide.
“Il progetto - spiega una nota - mira a rispondere sia alla crescente richiesta di rimedi naturali per la cura ed il benessere della persona con una sempre maggior attenzione da parte del consumatore ai temi della sicurezza, della derivazione naturale delle materie prime del prodotto finito e della sostenibilità ambientale della filiera produttiva, sia al forte interesse che le aziende del settore della cosmesi dimostrano nell’utilizzo di sottoprodotti delle filiere agricole per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto come principi attivi e fitocomplessi ad azione biologica”.
“L’utilizzo virtuoso di sottoprodotti agricoli - ha detto oggi Silvano Brescianini, direttore di Barone Pizzini - è una pratica in perfetta coerenza con la nostra filosofia aziendale che punta l’attenzione sulla biodiversità e sull’innovazione ecosostenibile. La sensibilità e il rispetto nei confronti dell’ambiente che ci ospita, passa anche da intuizioni come questa, che portano valore al know how aziendale oltre che, ovviamente, al territorio, dimostrando come l’agricoltura rappresenti una vera opportunità per il sistema a 360 gradi. Ringrazio, quindi, l’Istituto Spallanzani per aver scelto la nostra azienda come partner di questa esperienza, che auspico possa diventare una modalità diffusa in tutta la nostra agricoltura”.
“È nata ufficialmente una nuova filiera - commenta Ettore Prandini, Presidente dell’Istituto Sperimentale di Ricerca “Lazzaro Spallanzani” di Rivolta d’Adda - che mira a realizzare sinergie concrete tra scienza, ricerca, agricoltura e cosmesi, per soddisfare le esigenze crescenti del consumatore rispetto a prodotti sempre più sani e sicuri ma anche per fornire nuove prospettive di crescita e sviluppo per tali comparti. La presenza oggi dell’Assessore Fava è per noi motivo di gratificazione perché conferma la bontà del cammino intrapreso quale risorsa potenziale per l’intera regione”.
“La Lombardia si conferma ancora una volta all’avanguardia - dichiara l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava - con una filiera che declina la multifunzione in un’ottica ancora più ampia e si esprime attraverso la sinergia fra produzione, nuovi impieghi delle materie prime e valorizzazione dei sottoprodotti, vere e proprie risorse anche nel comparto della cosmesi, a dimostrazione della versatilità del settore primario. Regione Lombardia - prosegue Fava - guarda con attenzione questi modelli che promuovono la sostenibilità ambientale ed economica e costituiscono una ulteriore opportunità occupazionale per il comparto. Così anche immaginiamo debba svilupparsi la ricerca scientifica, a vantaggio di progetti concreti, in grado di sostenere il territorio, come questa nuova filiera agrocosmetica intende fare”.
“Grazie al connubio di due settori come agricoltura e cosmesi, attraverso la ricerca e con approcci tecnico-scientifici innovativi – spiega Ettore Prandini - sarà possibile individuare modelli virtuosi in accordo con la strategia comunitaria della “Bioeconomy” per promuovere uno sviluppo rispettoso delle risorse naturali. La ricerca è un fattore culturale di cui l’istituto Spallanzani si fa portavoce con l’obiettivo di allargare la percezione, soprattutto del mondo imprenditoriale, sull’utilità concreta della stessa in termini di miglioramento qualitativo nella programmazione degli interventi aziendali. L’accordo con il Polo della Cosmesi si muove in tal senso e sono certo saprà portare ad un’ottima sinergia operativa utile all’intero sistema”.
Questa partnership - aggiunge Matteo Moretti, presidente Polo Tecnologico della Cosmesi - metterà a disposizione delle aziende del Polo della cosmesi numerosi servizi ed opportunità di eccellenza, come l’attività di sviluppo di test in vitro alternativi alla sperimentazione animale grazie ai laboratori di microbiologia, test in vitro e chimica, di cui dispone l’Istituto Spallanzani, che è anche impegnato nella ricerca per l’utilizzazione di microalghe in ambito cosmetico e lo sviluppo di nuove tecnologie. Uno degli obiettivi prioritari del Polo della Cosmesi - conclude Matteo Moretti - è consentire alle aziende associate di perseguire in modo scientifico la sicurezza relativamente ad ogni prodotto offerto, per garantire al consumatore la massima attenzione alla salute e al benessere, sempre al primo posto nella nostra scala valoriale. Con l’Istituto Spallanzani questa mission sarà ulteriormente rafforzata e, fattore non trascurabile, avremo a disposizione una piattaforma tecnologicamente avanzata per attività di sviluppo e analisi di routine che consentiranno di aumentare la competitività e il grado di innovazione aziendale sul mercato”.

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