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Prosecco “taroccato”? Sigilli, per ora preventivi, a cisterne in una ventina di cantine a Treviso, a cura dei Nas del Veneto. Il Governatore Zaia invita alla cautela: “controlli annuali sulla congruità delle denunce”. Le azioni del Consorzio

Italia
I Nas dei Carabinieri sono andati alla caccia dei “furbetti” del Prosecco

I Nas dei Carabinieri sono andati alla caccia dei “furbetti” del Prosecco e - stando alle agenzie di stampa che oggi hanno battuto la notizia - i numeri che hanno scoperto nei registri di carico e scarico delle uve di alcune aziende non quadravano. I sequestri di spumante Docg “taroccato” sono per ora preventivi, ma, se fossero suffragati dai risultati delle analisi dell’Ispettorato anti-frodi di Conegliano, faranno sparire dal mercato molti ettolitri di finto Prosecco.

“Le bottiglie uscite sul mercato, con il sigillo e contrassegno - hanno precisato fonti dell’Ispettorato di Conegliano - sono, comunque, tutte in linea con quanto prescrive il disciplinare. Va ricordato che il nostro è anche un lavoro per tutelare il consumatore”. “I controlli, eseguiti nelle passate settimane, hanno visto gli investigatori concentrarsi in particolare su una ventina di aziende trevigiane del Docg. Come avviene in ogni situazione - osserva ancora l’Ispettorato - c’è chi si attiene alle regole e chi no”. Diverse aziende vinicole stanno ancora producendo gli atti richiesti: l’Ispettorato anti-frodi sottolinea il’importanza di attendere l’esito finale delle verifiche perchè, “come è accaduto anche in passato, ci sono state cantine a cui erano state fatte contestazione che poi, completata la documentazione, sono risultate essere in regola”.

Un marchio Prosecco tanto ricercato nel mondo che forse ha spinto qualcuno, ma saranno poi le indagini a suffragarlo, a cercare scorciatoie. Bastano e avanzano per danneggiare la filiera le grossolane imitazioni del “Kressecco” e “Meer-Secco” scoperte in Germania, o il Prosecco “alla spina” che il Ministero dell’Agricoltura è riuscito a stoppare nel Regno Unito. Il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, primo testimonial del Prosecco, invita alla cautela: “siamo ancora nell’ambito dei controlli annuali sulla congruità delle denunce - dice - Se ci saranno casi particolari saranno direttamente i carabinieri a dare informazioni più dettagliate”. Il presidente, Luca Zaia, ha poi affermato che “per il momento siamo ancora la Denominazione di origine controllata (Doc) più grande d’Italia e del mondo”.

Anche il Consorzio di tutela del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore docg, in una nota, mette le mani avanti e precisa che i controlli effettuati “hanno riguardato aziende e prodotti delle province di Treviso, Belluno e Venezia, non specificatamente, quindi, l’area Docg di Conegliano Valdobbiadene, nè nessuna altra denominazione”. “Tutte le indagini, inoltre, riguardano solo i prodotti detenuti in cantina e sono state svolte nell’ambito delle attività ordinarie delle autorità competenti e non conseguenti a specifiche segnalazioni. Da una prima verifica, si tratterebbe di illeciti amministrativi e non penali e ad alcuni sequestri sono già seguiti i dissequestri”. Il Consorzio “conferma la propria volontà di tutelare il prodotto e - conclude - proteggerne l’immagine e continuerà, quindi, a monitorare la vicenda. Qualora siano accertate eventuali responsabilità di carattere penale, esso si considererà parte lesa e si costituirà come parte civile. Al momento, tuttavia, non esistono elementi per ipotizzare tale azione”.

In sostanza, non si parla per ora di frode, ma di aggiramento del disciplinare. I maggiori quantitativi di vino sono stati sequestrati dal Nas nelle cisterne di una ventina di cantine del Trevigiano. Se risulterà prodotto con uve diverse, meno nobili da quelle del disciplinare Prosecco, il vino a cui sono stati messi i sigilli è destinato al declassamento, ma anche alla distruzione. L’Ispettorato di Conegliano ha precisato che, anche in presenza uve di qualità inferiore, non viene messa in discussione la qualità del vino, e non c’è alcun pericolo per i consumatori”.

L’operazione ha riguardato molte altre tipologie di vini oltre al Prosecco, e si inserisce nei periodici controlli svolti dai Nas a fine vendemmia, per trovare eventuali anomalie tra le quantità delle uve e quelle del prodotto di origine controllata destinato al commercio. Si profilano pesanti multe per le cantine che hanno disatteso le indicazioni comunitarie sui marchio Doc, Docg e Igt.

“Come avviene in ogni situazione, c’è chi si attiene alle regole e chi no”, osservano dall’Ispettorato anti-frodi. Nel mirino c’era la vendemmia 2015, che in molte aree non è ancora conclusa, e, quindi, diverse aziende devono ancora completare la documentazione richiesta.

La Coldiretti, “nell’auspicare che si faccia presto chiarezza sui sequestri di finto Prosecco in Veneto, si sofferma sul fatto che per il Prosecco all’estero è record storico, con un aumento del 20% (sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre 2015). Il Prosecco - sottolinea la Coldiretti - è in testa alla classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo. Tra i mercati più dinamici ci sono la Gran Bretagna, con un balzo del 57% e gli Stati Uniti, che dove si registra una crescita del 47%. All’estero non sono mai state consumate cosi tante bollicine italiane come quest’anno, ma il 2015 sarà un’annata da record sul piano produttivo con una stima di 485 milioni di bottiglie di Prosecco, il triplo sul 2010 e con una qualità considerata ottima per l’andamento climatico favorevole.

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