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Eno-diplomazia: la direttrice della cantina-mito di Crimea, Massandra, Pavlenko, accusata di “appropriazione indebita e sperpero dei beni dello Stato” dall’Ucraina, per aver stappato una bottiglia di “Jerez de la Frontera” 1775 per Putin e Berlusconi

Italia
Il vino di Jerez de La Frontera del 1775 da 150.000 dollari al centro della polemiche dopo la visita di Putin e Berlusconi

L’amicizia tra l’ex Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il presidente della Russia Vladimir Putin continua a far discutere, e questa volta anche per via del vino. Ma non di un vino qualunque, perché, come riporta www.rainews.it, si parla di una rarissima bottiglia di vino di “Jerez de la Frontera”, vendemmia 1775, che Yanina Pavlenko, direttrice della cantina-mito Massandra, la più antica e famosa di Crimea, avrebbe stappato per offrirla ai due ospiti illustri nella loro visita dell’11 settembre 2015. Bottiglia che, portata in Crimea dal fondatore della cantina, il conte russo Mikhail Vorontsov, ha un valore stimato tra i 100.000 ed i 150.000 dollari, secondo le stime, ma il cui utilizzo, per la procura Ucraina, sarebbe un episodio di “appropriazione indebita e sperpero dei beni dello Stato”, visto che la cantina è stata nazionalizzata e che la Crimea, formalmente, è ancora sotto l’egida dello stato ucraino.
Un piccola curiosità enoica che si innesta in un quadro diplomatico ben più complesso, visto che, come riporta www.repubblica.it, il Ministero degli Esteri ucraino ha condannato oggi la visita di Berlusconi e Putin, definendola “in violazione” della legge e contraria “alla politica Ue, che non riconosce l’occupazione illegale della penisola sul Mar Nero.

Il Ministero degli Esteri ucraino - si legge in una nota pubblicata sul suo sito web - condanna la visita dell’11 settembre del presidente russo Vladimir Putin e del leader di Forza Italia, ex premier Silvio Berlusconi, nei territori temporaneamente occupati della Repubblica autonoma di Crimea e Sebastopoli”. Secondo quanto sottolineato dal ministero, il viaggio è stato condotto senza averlo prima concordato con il governo di Kiev ed è avvenuto “in violazione delle procedure previste di ingresso e uscita dai territori ucraini temporaneamente occupati”.
Il ministero ritiene inoltre, continua “Repubblica”, che la visita risponda “al tentativo di Mosca di legittimare l’occupazione illegale della Crimea, annessa nel marzo dello scorso anno, con ogni mezzo necessario, e rileva la contraddizione delle azioni di Berlusconi con la politica dell’Unione Europea di condanna delle azioni russe e di non riconoscimento dell’occupazione illegale” della Crimea.

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