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Vendemmia 2015: da nord a sud regna l’ottimismo fra alcuni degli enologi più importanti d’Italia sentiti da WineNews. Annata calda ma non caldissima, molto buona, se paragonata al 2014. Da più parti segnalata, però, la presenza del moscerino Suzukii

Italia
Procede bene la vendemmia 2015 in tutta Italia secondo enologi top sentiti da WineNews

Da nord a sud regna l’ottimismo fra alcuni degli enologi più importanti d’Italia (Riccardo Cotarella, Carlo Ferrini, Donato Lanati, Lorenzo Landi, Giuseppe Caviola e Attilio Pagli) intervistati da www.winenews.it. La 2015 dunque è un’annata calda ma non caldissima, molto buona, se paragonata con la 2014, grande forse, però non ovunque. E, senza allarmismi, va tenuta d’occhio la diffusione tra i vigneti d’Italia, più ampia che nel recente passato ma, per ora, sotto controllo, del “moscerino della frutta”, la Drosophila Suzukii.
Ormai la vendemmia 2015 è cominciata e anche se non è ancora il tempo di giudizi definitivi sul suo potenziale qualitativo, comincia ad emergere un quadro più chiaro. Di certo, ad oggi, si tratta di una vendemmia di gran lunga migliore di quella del 2014 in tutta Italia, e su questo non pare esistano dubbi. Più incerto l’esito finale, e cioè se la 2015 sarà capace di stare fra le grandi vendemmie. L’andamento stagionale ha offerto un quadro rassicurante, soprattutto l’accumulo idrico invernale e primaverile, ha consentito al vigneto Italia di affrontare tendenzialmente senza grossi problemi l’ondata di caldo di luglio. Un’ondata di caldo eccezionale (anche se non paragonabile a quella del 2003, che qualcuno pure ha evocato) che in qualche modo ha rotto alcuni equilibri e ne ha stabiliti degli altri. Il problema più evidente sembra essere quello di un indebolimento delle acidità delle uve, sia bianche che rosse, ma del resto si sta parlando di una annata calda, anche se non caldissima. Al netto di una conduzione attenta del vigneto, a regime biologico o convenzionale, lo stato sanitario delle uve è, in generale, buono/molto buono. Una parziale novità, un po’ ovunque, sono invece i danni, fortunatamente non ingentissimi, provocati, dalla Drosophila Suzukii, un piccolo moscerino originario del sud-est asiatico che sembra ormai approdato anche alle nostre latitudini.
Ma vediamo come interpretano l’annata 2015 alcuni fra gli enologi più importanti d’Italia.
“L’andamento stagionale, che pure ha avuto una fase estrema in luglio, ci impone prudenza - spiega Riccardo Cotarella enologo con consulenze un po’ in tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, e presidente di Assoenologi - la vendemmia dei bianchi appare molto buona, e per i rossi, si registrano alcune maturazioni più ritardate, visto che l’anticipo della raccolta, che sembrava certo, si è invece perso con il gran caldo e poi con le piogge. Abbiamo a che fare con una buona annata, ma non è possibile - conclude Cotarella - dire che dappertutto diventerà una grande annata”.
“L’unica incognita è un anticipo più marcato se continua il caldo - spiega Carlo Ferrini, che cura cantine in Abruzzo, Toscana, Marche, Sicilia, Puglia e Trentino - che potrebbe innescare una accelerazione nella fase finale della vendemmia. Per adesso è tutto molto bello, le uve sono sanissime anche se mancano un po’ di acidità, e potrebbero arrivare, parlo di quelle rosse, a concentrazioni anche eccessive. Certo - conclude Ferrini - benché ami vendemmie più tardive, se ci lamentiamo anche quest’anno ...”.
“Per ora è proprio una bella vendemmia - spiega Donato Lanati enologo consulente in Toscana, Veneto, Friuli, Calabria e Piemonte, e a capo del centro ricerche per lo sviluppo enologico “Enosis Meraviglia” - le pareti fogliari dei vigneti non sono in sofferenza e la fotosintesi è in piena attività. È in atto, quindi, una maturazione decisa e, in questo momento, per i vitigni bianchi è già il momento della raccolta. Facciamo gli scongiuri di rito ma - conclude Lanati - potrebbe essere davvero una grande vendemmia”.
“Fino a qui tutto tutto bene - conferma Lorenzo Landi, attivo in Toscana, Puglia, Abruzzo, Marche, Friuli, Sicilia e Umbria - sarà una vendemmia non precocissima, come si temeva, con un anticipo di circa una settimana su quella del 2014, che era però tardiva. Un’annata calda ma non caldissima, nel senso che il calore non ha stressato più di tanto i vigneti, grazie alle buone riserve idriche accumulate. L’unico elemento negativo è un abbassamento dell’acidità delle uve, anche se i pH sono su livelli abbastanza buoni. La raccolta è già cominciata per le uve a bacca bianca, ma solo per le più precoci. Per le uve a bacca rossa più importanti c’è da aspettare ancora un po’ - conclude Landi - se, come dovrebbe succedere, si abbassa la temperatura i tempi della vendemmia si allungheranno. Se, invece, continua a fare caldo ci sarà una accelerazione”.
“La vendemmia è iniziata da poco, circa una settimana, ma è cominciata bene - dichiara Giuseppe Caviola enologo consulente in Piemonte (dove ha anche la sua cantina personale Ca’ Viola), Veneto, Marche e Toscana - le uve, in generale, non sembrano avere le caratteristiche date da un’annata calda o anticipata. C’è concentrazione ma anche acidità, per esempio, nei rossi precoci. I bianchi sono in buonissima forma e presentano le medesime caratteristiche. Per le uve rosse più importanti, dobbiamo aspettare ancora un po’. I Sangiovese di Montalcino sono molto belli. Come i Nebbiolo in Piemonte, che sono molto avanti nella maturazione ma molto omogenei. Sono dunque molto ottimista - conclude Caviola - e mi aspetto una bella vendemmia”.
“Le uve sono molto belle ovunque - conclude Attilio Pagli, che ha consulenze in Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Veneto - sulle varietà a bacca bianca siamo già a buon punto con la raccolta. Mi sembra, finalmente, un’annata come si deve. La vendemmia non è anticipata e ci potrebbero essere tutte le premesse per una grande annata sia sui bianchi che sui rossi. C’è solo un piccolo deficit di acidità nelle uve, ma mi sembra che tutto proceda per il meglio, con tutti gli scongiuri del caso”.

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