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E se l’Inghilterra diventasse uno dei più importanti Paesi di enoturismo al mondo? Con oltre 100 cantine aperte ai wine lovers e il turismo che vale, nel 2014, 60 miliardi di sterline per la Wine and Spirit Trade Association è un obbiettivo possibile

E se l’Inghilterra diventasse uno dei più importanti Paesi di enoturismo al mondo? Con più di 100 cantine aperte ai wine lovers e, in generale, il turismo che, nel 2014, ha portato un valore di 60 miliardi di sterline all’economia Uk, per la Wine and Spirit Trade Association (Wsta) il turismo del vino rappresenta un asset fondamentale perché il settore enoico continui a crescere. Per l’Associazione le carte in regola ci sono tutte, tanto da esser convinta di poter raggiungere anche Oltremanica le 650 sterline spese in media a viaggio dagli enoturisti Oltreoceano, in Usa.

Per Miles Beale, chief executive della Wine and Spirit Trade Association, sarebbe “exciting”, ha detto a The Drink Business, che i vigneti e le cantine Uk, con un ulteriore incremento del numero dei turisti - e quindi di ristoranti, locali e della ricettività - ed una crescita all’export delle etichette inglesi, sparkling in primis, fossero competitive con le migliori al mondo. E del resto, spiega Julia Trustram-Eve, marketing director English Wine Producers, le cantine stanno incrementando con creatività, in numero, spazi e qualità, le proprie strutture per l’accoglienza e la ristorazione degli enoturisti, sull’onda della crescita di consapevolezza e dell’entusiasmo verso le produzioni locali, il turismo rurale ed i vigneti inglesi. E come i vini made in Uk sono sempre più apprezzati in pubs e ristoranti, così gli appassionati sono sempre più interessati a ciò che vi sta dietro.

Citando qualche numero, per esempio, sono circa 10.000 le persone che la scorsa estate hanno fatto una visita alla Bolney Wine Estates, un numero già in crescita e previsto in aumento anche per la prossima stagione. In Uk sono si coltivano soprattutto Chardonnay, Pinot Noir e Bacchus, e la produzione si concentra per lo più sugli sparkling (66%), quindi sui bianchi (24%) e su rossi e rosè (10%). Intanto, sulla vendemmia ormai alle porte, i vignerons d’Oltremanica si dichiarano “cautamente ottimisti” per una buona annata.

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