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Le cantine italiane hanno un nuovo alleato, il web, che non è una novità, ma grazie ai social si sta rivelando uno strumento irrinunciabile, capace di creare legami tra produttori e wine lover, sempre più spesso in cantina per degustazioni e acquisti

Le cantine del Belpaese hanno un nuovo alleato, il web, che certo non è una novità, ma che grazie ai social si sta rivelando uno strumento irrinunciabile, capace di creare e mantenere connessioni tra produttori e wine lover in ogni angolo del mondo. Dal più popolare, Facebook, al più “visual” e di moda negli ultimi tempi, Instagram, dove le foto di bicchieri di vino e piatti gourmet spopolano più di quelle delle star in bikini, passando per Twitter, dove nascono e si diffondono notizie e tendenze, nello spazio di 140 caratteri. È anche grazie a loro, i social, come sottolinea wine2wine, l’Osservatorio “business 2 business” di Vinitaly (l’edizione n. 2 sarà di scena a Verona il 2-3 dicembre 2015, www.wine2wine.net), che sempre più consumatori scelgano di comprare il vino direttamente in cantina, magari dopo una visita ed una degustazione. Le aziende intervistate, 430 su tutto il territorio nazionale, vedono la vendita diretta in cantina come un’attività importante per farsi conoscere e per fidelizzare vecchi e nuovi clienti.

E che lo cose, in cantina, stiano andando bene dal punto di vista della vendita diretta, lo racconta la soddisfazione particolarmente diffusa tra le cantine con produzioni comprese tra 100.000 e 1 milione di bottiglie (67,6%) e fatturati superiori ai 2 milioni di euro, ma in generale questo canale di vendita dà risultati positivi anche per le aziende con produzioni e fatturati più limitati. E se il primo quadrimestre di quest’anno è già stato buono, c’è grossa fiducia per i numeri dell’estate, ormai entrata nel vivo anche per il turismo del vino, sempre più praticato da enoapassionati provenienti da tutto il mondo. Si tratta di 3-5 milioni di persone l’anno e di un giro di affari di 4-5 miliardi di euro. Ecco perché diventa ancora più importante la sfida della fidelizzazione, mantenendo il contatto con il cliente e facendolo diventare a sua volta un motore di promozione del vino, proprio attraverso i social, da usare con cognizione di causa, perché far parlare di sé in rete è una strategia che paga, a patto di scegliere i canali giusti, dedicarci le giuste risorse ed il giusto tempo e lavorare assiduamente sulla qualità dei contenuti, specie delle immagini.

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