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Italia e Francia giù in volume ma su in valore, la Spagna cresce ma grazie allo sfuso, come Cile ed Argentina. Bene Usa, Australia e Nuova Zelanda. L’export dei top player del vino nel primo quadrimestre 2015 by Rabobank nell’analisi WineNews

Italia
Il borsino delle esportazioni dei Paesi top del vino mondiale secondo Rabobank

Il pensiero dei produttori del Vecchio Mondo, in questi mesi, è concentrato soprattutto a quello che succede in vigna, in vista della Vendemmia 2015. Ma non si può tralasciare il mercato, ovviamente, e visto che ormai quasi 4 bottiglie di vino su 5 consumate nel pianeta vengono dalle esportazioni, è interessante osservare come si sono comportati i Paesi più importanti del vino mondiale nel primo quadrimestre del 2015 sul 2014, come ha fatto la banca olandese Rabobank, nel suo “Wine Quarterly Q3 2015”, analizzato da WineNews.
L’Italia ha visto un -2,2% in volume, ma una crescita del 3,8% in valore, per l’effetto combinato del crollo dei vini sfusi e della crescita, in valore, dell’imbottigliato, soprattutto in Usa e Germania. Capitolo a parte per gli spumanti, che registrano +23,5% in quantità ed il +23,3% in valore. Stesso trend per la Francia: -2% in volume ma +6,3% in valore, con le incertezze dei mercati europei, Uk in testa, compensate dai migliori risultati in Usa e Asia, anche grazie al recupero dello Champagne. La Spagna, invece, vede crescere ancora le quantità di vino esportato, a +14,6%, ma con il valore che aumenta appena del 3,5%, perché a tirare la crescita è il +22,1% in volumi del vino sfuso esportato a prezzi sempre più scontanti, con i valori della categoria cresciuti appena del 4,7%. Trend nettamente inverso ai vini spagnoli imbottigliati a denominazione, cresciuti solo dello 0,5% in volume, ma del 5,9% in valore. Ancora, tra i Paesi dell’emisfero Nord del mondo, gli Usa si segnalano per una sostanziale stabilità dei volumi esportati, la crescita in valore è stata del 7%, trainata da mercati classici come la Germania, ma anche meno noti sulla scena vinicola, come Polonia e Germania.
Benissimo, sotto all’Equatore, l’Australia, che vede una crescita del +9,4% in volume e del 10,7% in valore, grazie all’Asia, Cina ed Hong Kong in testa, ma anche agli Usa e al Canada, mentre soffre il mercato Uk. E stesso trend vale per la Nuova Zelanda, che fa segnare il +11,4% in volume ed il +10% in valore. Non benissimo i più importanti esportatori di vino del Sudamerica, invece, dove, come accade in Spagna, una consistente crescita delle quantità è accompagnata da modesti aumenti, se non perdite, in valore, segno che a varcare i confini sono soprattutto grandi volumi di vino sfuso a prezzi sempre più bassi. Discorso che vale tanto per il Cile, che ha fatto +9,9% in quantità ma -0,5% in valore, che per l’Argentina, a +9% in quantità e a +1,2% in valore.

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