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Sarà Giuseppe Martelli, enologo e biologo, a ricevere il Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino n. 34, di scena il 3 ottobre. Il Premio Masi Civiltà Veneta alla cantante Elisa, al fisico Carlo Rovelli ed allo chef Massimiliano Alajmo

Sarà Giuseppe Martelli, enologo e biologo, a ricevere il Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino n. 34, riservato ai protagonisti dello sviluppo vitivinicolo e ideali interpreti della cultura enologica, che si traduce in eccellenza e qualità di prodotto, di scena il 3 ottobre alla Foresteria Serego Alighieri e alla Cantine Masi, con la tradizionale firma della Botte di Amarone, a Gargagnago di Valpolicella (www.fondazionemasi.com e www.masi.it; in diretta #PremioMasi su Twitter @MrAmaroneMasi e Instagram @MasiAgricola). Dg Assoenologi, Giuseppe Martelli “ha dato voce e forma istituzionale a tante professionalità del settore, contribuendo attivamente all’attuale successo del vino italiano nel mondo. Inoltre, come presidente del Comitato Nazionale dei Vini a Denominazione di Origine, Martelli è il custode di un grande patrimonio italiano e autorevole interlocutore tra le istituzioni italiane ed europee”.
Ma il Premio Masi includerà nel suo palmares anche una delle voci più amate degli ultimi anni, Elisa, il fisico di fama mondiale Carlo Rovelli e lo chef tre stelle Michelin Massimiliano Alajmo, protagonisti del Premio Masi Civiltà Veneta, che celebra le arti e l’ingegno veneto, in un percorso ideale che unisce musica, cucina e scienza. Elisa Toffoli, in arte Elisa, artista originaria di Monfalcone, è stata scelta dalla giuria per “l’universo emotivo espresso dalla sua musica e per la sua autenticità artistica”. Cantautrice, compositrice e polistrumentista, Elisa sale alla ribalta nel 1996, quando incontra Caterina Caselli, che la lancia nell’universo della musica, dove si impone con i suoi testi in inglese, che le consentono di conquistare anche il pubblico internazionale.
Massimiliano Alajmo,
invece, porta la Civiltà Veneta del Premio Masi nel cuore della sua tradizione culinaria dove, secondo lo chef, “la cucina deve spogliarsi dell’inutile per ritrovare la stessa innocenza che il bimbo ha nel raccontare il suo mondo”. Padovano, cuoco fra i più celebrati in Italia e nel mondo, Alajmo firmerà la Botte di Amarone del Premio Masi per la sua “costante ricerca e per la sua idea di cucina fondata contestualmente su leggerezza e profondità di sapori”. Una passione, quella di Massimiliano Alajmo, coltivata fin da piccolo nella cucina delle Calandre, dove ha trascorso la sua infanzia a fianco di mamma Rita, fino a raggiungere, nel 2002, le tre stelle Michelin, diventando così il più giovane chef al mondo ad aver ricevuto il massimo punteggio della guida internazionale.
Carlo Rovelli, veronese di nascita, fisico di fama mondiale, riceverà il Premio per la “capacità di coniugare il rigore della fisica teorica con la sua divulgazione al largo pubblico”. Tra i fondatori della “gravità quantistica a loop” (una teoria dello spazio-tempo che cerca di unificare le teorie della meccanica quantistica e della relatività generale di Einstein), si occupa anche di filosofia della scienza e di storia della scienza antica. Inoltre è membro dell’Accademia Internazionale di Filosofia della Scienza e professore onorario all’Università Normale di Pechino. Particolarmente importante l’impegno nella diffusione delle sue ricerche e scoperte: sono più di 200 le sue pubblicazioni scientifiche, a cui si sommano due trattati sulla gravità quantistica e diversi libri divulgativi. Il recente lavoro “Sette brevi lezioni di fisica” è stato tradotto in ben ventiquattro lingue.
Il Grosso d’Oro Veneziano del Premio Masi, assegnato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, andrà invece alla Marina Militare Italiana, nella persona dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore. La sezione riservata a personalità o istituzioni che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando quella comprensione tra i popoli che si sviluppa in solidarietà, progresso civile e pace riconosce alla Marina Militare Italiana “l’alto valore dell’opera umanitaria di soccorso in mare verso i migliaia di migranti che ogni anno intraprendono il disperato viaggio della speranza alla ricerca di una vita migliore. La Marina Militare Italiana, attraverso l’encomiabile impegno dei propri uomini, offre all’Europa e al mondo intero un grande esempio di umanità prima ancora che di professionalità”.
“Il Premio Masi - ha commentato Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi - conferma anche quest’anno un approccio sempre più multidisciplinare. Stiamo vivendo un momento particolarmente interessante con la sfida di riassegnare alla cultura il suo ruolo centrale nella società. Bisogna ripartire dalla consapevolezza che la filiera culturale, che muove quasi il 16% del Pil, è un valore aggiunto anche in termini economici e una risorsa per i tanti talenti del nostro Paese”. Per Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola, “questo Premio è diventato nel tempo un collettore delle eccellenze del nostro Paese e non solo. Da sempre affermiamo che cultura ed economia sono due elementi inscindibili del progresso sociale e rappresentano le voci narranti della nostra storia. Quest’anno, in modo particolare, il Premio evidenzia le interconnessioni tra professionalità diverse e tutte in grado di lasciare un’impronta positiva nella società. È questa l’essenza del nostro impegno come Fondazione e anche come azienda”.

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