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Indagine WineNews: Vendemmia 2015? Troppo presto per formulare giudizi, ma l’avvicinamento procede molto bene, e non manca una certa fiducia generalizzata nelle voci del meglio dei winemakers del Belpaese. Attenzione alta sul caldo, naturalmente

È ancora presto per parlare della vendemmia 2015 in Italia, ovviamente, ma l’avvicinamento alla prossima raccolta procede per il meglio e regala fiducia e ottimismo: da Nord a Sud, il vigneto Italia nel suo complesso, nessuna Regione esclusa, mostra soprattutto un bellissimo colore verde. Le viti, grazie al generoso apporto idrico invernale e primaverile, che ha creato una importante scorta d’acqua, restano ancora in piena salute nonostante il grande caldo di questo luglio. E molti dei migliori enologi italiani cosa ne pensano? In generale, si respira aria di fiducia generalizzata a sentire i loro pareri, rilasciati WineNews, uno dei siti di riferimento sulla comunicazione del mondo del vino italiano, perché, se non altro, la vendemmia 2014 è stata oggettivamente molto più critica fin dal suo inizio. Come sempre, naturalmente, nessuno possiede la sfera di cristallo e azzardare pronostici certi è decisamente impossibile allo stato attuale. Ad oggi condizioni ideali, dunque, ma anche qualche preoccupazione se la morsa del caldo continuerà con questa intensità per il resto dell’estate. Le previsioni, a medio termine (che, peraltro, non possono essere precisissime) indicano che il caldo resterò praticamente costante fino alla fine di luglio, poi ad agosto ci dovrebbe essere una virata con calo termico e alcune precipitazioni.
Ma i vigneti italiani stanno bene. Debellati gli attacchi peronosporici e oidici ad inizio primavera, le piante sono in salute perfetta. Pochi ancora i cenni di stress idrico (al netto delle diversità dei terreni, evidentemente) e comunque un po’ di siccità in periodo pre-invaiatura non sarebbe un elemento negativo, anzi. D’altra parte, le piante riescono a fotosintetizzare soltanto nel primo mattino. A 28 gradi, infatti, la vite chiude gli stomi, e superati i 30 gradi smette anche di respirare, e blocca tutti i suoi processi fisiologici (compresi quelli di maturazione del frutto). Un elemento questo che pone un’incertezza di fondo se considerare la vendemmia 2015 in anticipo o in ritardo. Certamente sarà anticipata sulla raccolta 2014, visto le condizioni quasi opposte della scorsa vendemmia, questo ormai è un dato assodato, ma potrebbe anche non essere in un anticipo così clamoroso.
“Per adesso non c’è nessun problema - spiega Leonardo Valenti, professore di viticoltura all’Università di Milano e consulente di importanti aziende in tutta Italia - la riserva idrica accumulata in inverno e primavera è ancora attiva. Naturalmente i terreni più leggeri avranno qualche sofferenza in più. C’è qualche cenno di inizio invaiatura ma, fatta eccezione per le basi spumante che dovrebbero andare a raccolta a metà agosto, mi sembra che i tempi della vendemmia siano nella normalità, con una piccola tendenza all’anticipo. In più, il caldo di questi giorni - continua Valenti - interrompe la respirazione delle viti che non fanno fotosintesi, quindi anche i processi di maturazione sono rallentati. Per avere qualche indicazione più certa - conclude il professore milanese - bisognerà vedere cosa succede da fine luglio in avanti”.
“Ottimo lo stato di salute dei vigneti, dal Friuli al Piemonte, dalla Sardegna alla Sicilia - afferma Donato Lanati, enologo consulente di importanti cantine un po’ in tutta Italia e a capo del centro di ricerca “Enosis-Meraviglia” - anche il carico dei grappoli è buono e dovremmo avere una produzione abbondante. Le viti non sono sotto stress e l’invaiatura è in leggero anticipo”.
“Ad oggi salvo casi in cui i terreni sono molto magri - spiega Riccardo Cotarella, forse l’enologo italiano più celebre al mondo, docente all’Università della Tuscia e presidente di Assoenologi - le viti non presentano segni di sofferenza da siccità. Una premessa che può far pensare ad una buona stagione, ma quello che succede da qui in avanti stabilirà veramente la qualità della vendemmia 2015”.
“Lo stato sanitario delle uve è perfetto i vigneti sono una meraviglia in tutta Italia - dichiara Carlo Ferrini, enologo toscano che firma le produzioni di aziende tra le più celebrate dalla grande critica mondiale - però il caldo è molto e speriamo che si plachi. La vite è un po’ come noi esseri umani, con il troppo calore “si addormenta” e questa non è una buona cosa”.
“Tutto bene per ora, il caldo è forte ma le viti possono sfruttare le riserve idriche accumulate in inverno e primavera - sottolinea Lorenzo Landi enologo consulente di realtà produttive di Toscana, Umbria e Friuli Venezia Giulia - c’è un piccolo anticipo sul 2014 intorno alla settimana, ma decisamente non emergenziale, i vigneti, peraltro, presentano ancora una buona vigoria e la situazione della vegetazione è quasi perfetta. Se dovesse manifestarsi un certo stress idrico pre-invaiatura non sarebbe un elemento negativo. È chiaro che se questa situazione di caldo si protrarrà ancora a lungo, il discorso sarà molto diverso”.
“Direi che in generale sta procedendo tutto per il meglio - conferma Giuseppe Caviola uno dei più affermati enologi piemontesi ed italiani. L’inverno e la primavera hanno garantito una buona riserva idrica e, nonostante le temperature di questi giorni, non mi pare di vedere tutto questo anticipo, forse, se mai, sarà solo una vendemmia leggermente anticipata, ma è un po’ presto per dirlo con certezza. Produzione di buon livello quantitativo, sono fiducioso”.
“L’accumulo idrico permesso dalle forti piogge dell’inverno e della primavera aiuta molto i vigneti in queste condizioni di caldo intenso - sottolinea Attilio Pagli enologo consulente per molte importanti cantine italiane e argentine - il loro stato attuale è molto bello. Se continua a fare molto caldo però ci potrebbero essere dei problemi. Insomma se fra due o tre settimane piove è meglio. Non mi pare di vedere moltissima uva che, alla fine, è un altro bel segnale. Sono molto più sereno rispetto a come mi sentivo l’anno scorso di questi tempi”:
“La grande umidità primaverile ha messo in condizione le piante di raggiungere l’attuale grande equilibrio - rimarca Roberto Cipresso, noto flying wine maker ma anche scrittore di libri ad alto tasso enoico - non succedeva da molto tempo e potrebbe trattarsi di un’annata formidabile. Il caldo infatti non è drammatico, le uve ancora non sono invaiate e le foglie sono perfettamente verdi. In questa situazione - conclude Cipresso - sarebbe fondamentale un po’ di irrigazione per mantenere l’equilibrio delle piante raggiunto in primavera. Non si tratterebbe assolutamente di una forzatura”.
“In Campania il caldo non sta facendo danno - conferma Vincenzo Mercurio, uno fra i migliori enologi del “vivaio” italiano - e ci sono delle uve straordinarie, come per esempio in Friuli. Questo per dire che la situazione è tendenzialmente omogenea su tutto il territorio nazionale. Certo se questo caldo perdurerà al ungo darà dei fastidi. Sono ottimista, però, anche perché la vendemmia 2014 è stata decisamente, già in questo periodo, molto più mediocre”.
“Per il momento vedo soltanto una bella annata dalla Sicilia al Piemonte, passando per la Toscana. - dichiara Emiliano Falsini, giovane enologo consulente di aziende importanti in Piemonte, Sicilia e Toscana - il carico di grappoli è equilibrato, le vigne sono in salute, non c’è alcun segno di sofferenza idrica e ancora pochi i segni di inizio invaiatura. Penso che anche per i precoci a bacca rossa, non si possa parlare di raccolta se non ad inizio settembre. Non mi sembra un’annata stile 2011 o, peggio, 20003 - conclude Falsini - per adesso la giudico molto più interessante”.
“Per ora le piante sono in salute - osserva Valentino Ciarla, giovane enologo che lavora tra Sicilia, Toscana e Umbria - forse è possibile ipotizzare un anticipo della raccolta, ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza. Certo è un’annata che, se confrontata con la 2014, è oro”.

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