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I più famosi musicisti, scrittori e Premi Nobel sono passati dalle Langhe protagonisti del “Festival Collisioni” a Barolo, uno dei più importanti d’Italia. Dove con un progetto ad hoc, arrivano anche grandi nomi del vino internazionale (18-19 luglio)

Grazie a questo evento, ancor più, dalle Langhe sono passati alcuni tra i più famosi musicisti, attori, scrittori e Premi Nobel al mondo, facendo della cultura e dello spettacolo gli strumenti per la promoizione dei prodotti enogastronomici del territorio. Motivo per cui oggi è uno dei più importanti ed attesi appuntamenti del panorama culturale italiano ed internazionale, e non solo. E, grazie ad un progetto ad hoc, a solcare la sua scena, sullo sfondo di uno dei territori del vino più prestigiosi d’Italia, sempre più sono anche i grandi nomi del vino internazionale. Dal 17 al 21 luglio, a Barolo torna “Collisioni”, il Festival di Letteratura e Musica in Collina che si autodefinisce “agri-rock” e lancia “Messaggi in bottiglia”, e che, accanto a nomi come Mark Knopfler e Sting, Vinicio Capossela e Grapeful Dead Live, Alessandro Baricco e Scott Turow, Mick Hucknall e Giancarlo Carofiglio, Renato Zero e Daniel Pennac, solo per citarne alcuni, al vino dedica una due-giorni, il 18 e 19 luglio, con la regia di Ian D’Agata, direttore creativo del “Progetto Vino” (e direttore scientifico della Vinitaly International Academy), con alcuni dei più autorevoli critici e opinion leader vinicoli e giornalisti internazionali, accanto a buyer e produttori, e un panel di degustazioni ed incontri dedicati al vasto pubblico del Festival, per scoprire i grandi vini ed imparare ad assaggiarli.

Le Langhe si preparano dunque ad ospitare, da Jeannie Lee Cho, di gran lunga la più importante wine writer d’Oriente, a Bernard Burtschy, capo redattore di Figaro Vin, e molti Master of Wine, come Pedro Ballesteros Torres, Susan Hulme e Charles Curtis. E, ancora, alcuni dei più importanti sommelier del mondo, e opinion leader, come Kathryn Morgan, Master Sommelier a capo del Range, il ristorante più alla moda di Washington DC, Nicola Munari, capo sommelier di Taillevent, prestigiosissimo due stelle Michelin francese, Yang Lu, chief wine corporate buyer di tutti gli alberghi Shangri-La, e Jeremy Ennis, capo sommelier del ristorante Savory nel Westin Hotel di Toronto in Canada. Ma non solo, ci saranno anche Peter Moser, scrittore e caporedattore di Falstaff, Robert Millman, co-fondatore di Executive Wine Seminars, Michael Garner, scrittore e giornalista di Decanter, Gao Xang e Young Shi, fondatori e giornalisti di Taste Spirit, Cathy Huyghe, giornalista per Forbes.com e blogger, accanto a René Chazottes, fondatore dell’Associazione Sommelier della California ed ex vice presidente della Sommelier Society of America, Todd Anderson, collezionista e grande esperto di vino americano, e Guy Azera, presidente delle Compagnie di importazione vinicola statunitense, la Transat Trade Inc in California e la Chateu Vegas Wine. Al fianco anche molti giornalisti italiani, quali Luciano Ferraro del “Corriere della Sera”, Fabio Turchetti de “Il Messaggero”, Alessandro Bocchetti del “Gambero Rosso”, Andrea Gori di “Intravino”, Fabio Ciarla del “Corriere del vino”, Michele Longo, di “Barolo & Co” e “Guida Migliori Vini d’Italia”, Fabrizio Carrera di “Cronache di Gusto”, e Francesca Ciancio per WineNews. In totale, da soli 15, saranno 50 quest’anno i nomi del mondo del vino protagonisti a “Collisioni”, da tutto il mondo, ma con una particolare attenzione, come emerge, al mercato Usa da sempre importante per i nostri vini, e a quei Paesi emergenti come Cina e Corea che stanno diventando la nuova frontiera del mercato del vino, sullo sfondo degli spazi dedicati all’approfondimento della cultura enogastronomica, dal Tempio dell’Enoturista di Barolo all’Enoteca Regionale, passando per la Tasting Room. Tra le novità, i gemellaggi con i produttori ospiti da altri Paesi europei, come la Borgogna (Chambertin, Chambolle-Musigny), il Rodano, e i produttori di Grand Crus Beaujolais nelle degustazioni comparate con i vini del Piemonte.

Il Progetto Vino di Collisioni, inoltre, quest’anno ha stretto importanti alleanze di territorio: tra queste, la partnership con il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, con il Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e con il Consorzio Tutela del Roero. E Collisioni 2015 avrà anche, per la prima volta, una intera sezione dedicata esclusivamente agli incontri business, con focus groups di esperti e produttori che si confronteranno in una serie di seminari appositamente studiati e dedicati a quattro mercati del vino (Usa, Canada, Cina e Austria/Germania/Nord Europa) ma anche “incontri al contrario”, presentazioni agli esperti stranieri dei territori e dei vini di specifiche zone vinicole italiane.

Infine, il Progetto Vino di Collisioni si apre al food in maniera molto più forte che in passato, con degustazioni sempre più numerose di abbinamento cibo-vino come anche quelle dedicate alla scoperta delle eccellenze gastronomiche locali. A questo scopo, D’Agata ha chiamato il giornalista Fabio Turchetti, firma de “Il Messaggero” a fare da coordinatore a Food Collisioni, per potenziare anche questo aspetto del festival.

Info: www.collisioni.it/it/progetto-vino

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