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Dai furti nelle più prestigiose cantine di Bordeaux alla classica truffa finanziaria sui fondi di investimento in vino, fino ai tentativi di farsi consegnare Champagne via mail a nome di un supermercato: estate calda per Bacco nei tribunali del mondo

È un’estate all’insegna delle aule di tribunale e delle truffe, quella che si è appena aperta nelle cronache del vino mondiale. In Francia il tribunale di Bordeaux ha condannato a 4 anni di prigione due uomini, William Allard e Yoann Gautrauche, zio e nipote, di 52 e 27 anni, che nei mesi scorsi, scrive “Wine Spectator” avevano rubato bottiglie intrufolandosi in alcune delle cantine più prestigiose di Francia, da Château d’Yquem a Château Palmer, per un valore complessivo di 1,1 milioni di euro, che poi ripiazzavano sul mercato grazie ad una rete di 15 complici, anch’essi condannati a pene minori. I due sono stati identificati grazie a tracce di Dna rinvenute in una delle scene del crimine, in quella che dalla polizia è stata battezzata “Operation Cassevin”.

Più classicamente finanziaria, invece, la truffa per cui è stato condannato, in Inghilterra, Spyros Costantinos, ex manager della già fallita Bordeaux Wine Consultants Ltd, per aver truffato diversi investitori per oltre 1 milione di sterline. Costantinos, riporta “Decanter”, che non avrebbe potuto svolgere attività di management in investimento del vino fino al 2017 come stabilito dalla legge dopo li fallimento della prima società, si fingeva manager della Premier Bordeaux Wine Company and Classic Bordeaux, promettendo ai clienti un guadagno sugli investimenti con un tasso dall’8,9 al 50% all’anno. Ma il capitale raccolto non veniva investito in vino, bensì speso da Costantinos in in vacanze e beni di lusso.

Ancora, c’è chi in questi giorni starebbe cercando di fare soldi illecitamente via mail: Asda, una delle più importanti insegne della gdo alimentare del Regno Unito, fa sapere “The Drink Business”, ha avvisato in questi giorni molti produttori di Champagne di una falsa mail che fa riferimento alla catena stessa, in cui si chiede alle maison l’invio di 3.000 bottiglie in cambio di una “linea di credito a lungo termine”, dopo la segnalazione ricevuta dalla Maison Champagne Pannier. La mail arriva dall’indirizzo export@asda-stores-limited.com, che non ha niente a che fare con Asda, hanno spiegato i vertici della catena, che stanno collaborando alle indagini con la polizia.

Insomma che sia vecchio stile con tanto di furto manuale, finanziaria o 2.0, la truffa, nel ricco business del vino, è sempre dietro l’angolo ...

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