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“Oggi Masi entra in Borsa. Da ora più facile dotarsi di ulteriori vigneti, attrezzature e professionalità, per crescere continuando a produrre eccellenze”. Così Sandro Boscaini, presidente di Masi, da oggi quotata in Borsa nel listino Aim

“Oggi Masi entra in Borsa e condivido con famigliari, azionisti e collaboratori un’emozione che è ancora più forte perché vissuta da gente, come siamo noi, abituata al mondo della terra, al contatto con la natura, al servizio del vino, un prodotto che più di ogni altro porta i segni della cultura del territorio. Tutti i valori che Masi intende mantenere inalterati, rimanendo in quella ristretta cerchia di grandi brand del vino italiano. Da ora però Masi sarà agevolata nel dotarsi di ulteriori vigneti, attrezzature e professionalità, al fine di crescere continuando a produrre eccellenze e distribuirle nel mondo, portando al consumatore il messaggio della cultura e della natura delle Venezie”. Così Sandro Boscaini, presidente della griffe dell’Amarone, che da oggi sbarca in Borsa, con la quotazione ne listino Aim, quello riservato alle Pmi. Al via da oggi, dunque, le negoziazioni,
4,6 euro il prezzo fissato per ogni azione in quella che, in un comunicato, è definita “la più grande operazione di raccolta di capitali su Aim Italia”. 6.436.000 le azioni collocate, di cui n. 4.347.000 dall’aumento di capitale della società e 2.089.000 poste in vendita da Alcedo Sgr, azionista per il tramite del veicolo Bac.co Spa.

“La nostra famiglia, che non ha venduto nemmeno un’azione, mantiene la maggioranza assoluta del capitale”, precisa il presidente Masi Agricola Sandro Boscaini. L’ammissione, spiega ancora un comunicato, è avvenuta a seguito del collocamento istituzionale rivolto esclusivamente ad investitori qualificati italiani ed istituzionali esteri (con esclusione di Stati Uniti, Australia, Canada e Giappone e di ogni altra giurisdizione nella quale il collocamento istituzionale è soggetto a restrizioni). La domanda proviene per circa il 55% da 25 investitori italiani e per il restante 45% da 32 investitori esteri.

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