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-1,4% in volume e +2,6% in valore per l’export di vino italiano imbottigliato nei primi tre mesi del 2015. A dirlo “Wine by Numbers” di Unione Italiana Vini e “Corriere Vinicolo”. Bene Usa, Germania e Cina, giù Uk, Russia, Svizzera e Giappone

Italia
Bene le esportazioni di vino italiano nel 2015

È un 2015 partito in chiaro scuro quello dell’export del vino italiano, che diminuisce in volume ma cresce e in valore, con un Belpaese che comunque fa meglio del quadro generare mondiale, che vede segni negativi sia in valore che in volume negli scambi globali. A dirlo l’ultimo report di “Wine by Numbers”, l’osservatorio di Unione Italiana Vini e “Corriere Vinicolo”. Nel complesso, gli scambi mondiali di vino imbottigliato (spumanti esclusi) nei primi tre mesi dell’anno hanno segnato -2% in volume (711 milioni di litri) e -7% in valore (3,5 miliardi di dollari) sugli ultimi tre mesi del 2014. L’Italia, in questo contesto, ha visto ridursi le spedizioni in volume dell’1,4% (a 275,6 milioni di litri), ma con una crescita del 2,6% in valore, a 899,2 milioni di euro, con il prezzo medio al litro cresciuto del 4,1%, a 3,26 euro.

Buoni i segnali che arrivano dai primi due partner stranieri del vino italiano, almeno sul fronte dell’imbottigliato: in Usa sono andati 62,8 milioni di litri (+8,3%), per un valore di 253,9 milioni di euro (+14,1%), mentre hanno varcato il confine della Germania 64,8 milioni di litri (+1,3%) per 175,2 milioni di euro (+3,5%). Brutta battuta d’arresto, invece, per il Belpaese enoico in Uk: -9,9% in volume, per 41,5 milioni di litri, e -5,9% in valore, a 88,5 milioni di euro. Ancora, non benissimo il Canada, dove l’Italia registra un -2,6% in volume (13,6 milioni di litri), ma un +4,2% in valore (a 59,4 milioni di euro), e decisamente male Svizzera (9,7 milioni di litri, -5,7%, per 59 milioni di euro, -3,3%) e Giappone, il primo e più storico partner asiatico (-1,8% un volume, a 7,8 milioni di litri, e -2,7% in valore, a 27,1 milioni di euro). Guardando a due dei mercati a cui si punta con maggiore interesse per il futuro, poi, i primi mesi del 2015 sorridono al vino italiano in Cina (dove si registra un +12,5% in volume, a 4 milioni di litri, e addirittura un +20,3% in valore, a 14,5 milioni di euro), mentre crolla la Russia (-54,4% in volume, a 2,7 milioni di litri, e -56,5% in valore, a 5,8 milioni di euro).

Discorso a parte per gli sparkling wine tricolore, le cui esportazioni sono cresciute del 23,5% in volume, a 53,7 milioni di litri, e del 23,3% in valore, a 189 milioni di dollari, con una leggerissima flessione del prezzo medio (-0,2%) a 3,52 euro, con segni positivi a doppia cifra in tutti i mercati più importanti, Usa e Uk in testa, con aumenti intorno al 70% in volume (oltre i 14 milioni di litri in entrambi i casi) e sul 60% in valore (52 milioni di euro in Usa, 43 in Uk). Difficilissima, invece, la situazione degli sfusi, il cui export ha fatto -10,9% in volume, a 130 milioni di litri, e -12,5% in valore, a 92 milioni di euro, con un prezzo medio al litro di 0,71 euro. Segni negativi pressoché ovunque, nei mercati più importanti, con l’eccezione Uk, secondo Paese di sbocco per gli sfusi italiani (ma molto lontano in volumi e valori dalla Germania, che resta il n. 1), che registra un +19,6% in quantità, a 9,1 milioni di litri, e un +16% in valore, a 9,9 milioni di euro.

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