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Vino & cultura: il 13 giugno il “Premio Letterario Vino del Terriccio” del Castello del Terriccio incorona il miglior romanzo storico. Finalisti “Il Bambino di Budrio” di Nanetti, “La Dama Nera” di O’Reilly, “L’inventore della Dimenticanza” di Panza

Il vino che promuove e sostiene la cultura: il 13 giugno al Castello del Terriccio a Castellina Marittima (Pisa) è di scena la prima edizione del “Premio Letterario Vino del Terriccio”, primo riconoscimento che incorona il miglior romanzo storico promosso dalla celebre cantina toscana. Finalisti sono i romanzi “Il Bambino di Budrio” di Angela Nanetti (edizioni Neri Pozza), “La Dama Nera” di Sally O’Reilly (edizioni Sonzogno) e “L’inventore della Dimenticanza” di Pierluigi Panza (edizioni Bompiani). Ad eleggere il romanzo vincitore, che riceve il premio la somma di 20.000 euro, già tra le più ricche d’Italia, una giuria composta da nomi di prestigio come Niccolò Capponi, Tommaso di Carpegna Falconieri e Paolo Mieli, chiamata a selezionare candidature italiane ed internazionali da parte delle più importanti case editrici.
Voluto da Gian Annibale Rossi di Medelana, patron di Castello del Terriccio, appassionato di storia quanto di vino, oltre ad un omaggio alla grande scuola del romanzo storico, il Premio vuol far conoscere la bellezza di quella parte di Toscana cui appartiene il Terriccio, 1.700 ettari, di cui 60 a vigneto, nella Maremma toscana, valorizzando il vino come testimone di cultura. È qui che nascono Lupicaia e Castello del Terriccio, annoverati sin dai loro esordi tra i più grandi vini rossi di sempre, con cui sono state scritte pagine importanti nella storia del vino italiano e dell’enologia del loro territorio in particolare. Ad accompagnare il premio, è proprio una verticale di Lupicaia (2004, 2006, 2007, 2008, 2009 e in anteprima Lupicaia 2010) condotta dalla stesso Gian Annibale Rossi di Medelana.
“Il Terriccio è un luogo, per coloro che lo vivono, bellissimo - racconta Rossi di Medelana - e io ho voluto farlo conoscere attraverso le sue doti migliori. Certo una sua dote è la produzione di vino. Viene da questa terra antica vissuta da Etruschi, Romani, invasori saraceni sulla sua costa e dove gli uomini sentono il respiro di questa storia antica. Ho così pensato di proporre a scrittori che scrivessero una storia ognuno, in temi e luoghi diversi, con odii, amori, ambizioni diverse, come certamente, anche se meno conosciuti, si sono vissuti in questi luoghi”.
Una seconda tappa del Premio sarà a Cortina, in agosto, nel calendario di incontri “Una Montagna di Libri”, rassegna promossa da Francesco Chiamulera, direttore del Premio.
Info: www.premioterriccio.it

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