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Il miglior Sauvignon d’Italia è il Colli Orientali del Friuli Doc 2014 di Specogna Leonardo, ma a trionfare, all’ultima edizione del Concours Mondial du Sauvignon, è la Francia, con 3 vini tra gli “Special Trophy”, seguita da Spagna e Nuova Zelanda

Il miglior Sauvignon italiano è il Colli Orientali del Friuli Doc 2014 di Specogna Leonardo, ma a trionfare, nel Concours Mondial du Sauvignon, di scena tra Villa di Toppo Florio a Buttrio e Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo, nel cuore del Friuli, dal 21 al 23 maggio, è la Francia, con ben 3 vini premiati tra gli “Special Trophy”, seguita da Spagna e Nuova Zelanda, al fianco dell’Italia (www.cmsauvignon.com).
Nel dettaglio delle diverse categorie, lo “Special Trophy - Best blend oaked” è andato a Château Mont-Pérat 2013 (Bordeaux Blanc), lo “Special Trophy - Best blend unoaked” aPascal Bellier Sélection 2014 (Cheverny), lo “Special Trophy - Best sauvignon oaked” allo spagnolo Fransola 2014 di Torres (Penedès), lo “Special Trophy - Best Sauvignon unoaked” al Sébastien Treuillet 2014 (Pouilly Fumé), lo “Special Trophy - Best Italian Sauvignon”, come detto, al Colli Orientali del Friuli Doc 2014 di Specogna Leonardo, ed “Special Trophy - Best Sweet Sauvignon” al neozelandese Giesen The Brothers Late Harvest Sauvignon Blanc 2013 (Marlborough).
Oltre al trofeo speciale, l’Italia ha conquistato anche 50 medaglie (delle quali 15 d’oro e le restanti argento). Tutti friulani i vincitori, a eccezione di un piemontese, due altoatesini e un siciliano. “È stata la prima volta - ha commentato Thomas Costenoble, direttore del Concours Mondial du Sauvignon - che con il Concorso Mondiale del Sauvignon siamo usciti fuori dai confini francesi e abbiamo voluto scegliere la regione italiana più rappresentativa per il Sauvignon blanc. Siamo felici di aver visto un così grande coinvolgimento, a tutti i livelli, da parte della regione del Friuli Venezia Giulia. Ci hanno mostrato il meglio del loro territorio, ci hanno proposto i loro piatti tipici composti da eccezionali ingredienti locali, ci hanno trasferito calore e ci hanno fatto sentire a casa. I loro vini sono stati il leitmotiv che ha guidato tutte le nostre bellissime esperienze in questa terra. Questo binomio di ospitalità impeccabile e magnifica produzione vitivinicola ci fanno sperare di poter tornare qui presto”.

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