Uiv: si chiude nel segno dell’incertezza il primo trimestre del 2015 per gli scambi mondiali di vino. Rimanendo al solo segmento bottiglia, l’aggregato Europa, America e Asia supera di poco i 711 milioni di litri, con una variazione negativa del 2%

Si chiude nel segno dell’incertezza il primo trimestre del 2015 sul fronte degli scambi mondiali di vino. Rimanendo al solo segmento bottiglia (quindi spumante escluso), l’aggregato Europa, America e Asia supera di poco i 711 milioni di litri, con una variazione negativa del 2% sullo stesso periodo del 2014, come raccontano i dati dell’Uiv - Unione Italiana Vini (www.uiv.it). È la seconda chiusura negativa dopo quella del terzo trimestre 2014 (ancora -2%), che interrompe un ciclo positivo inaugurato nel secondo quarto 2014, e progressivamente indebolitosi.
A livello di valori, le cose sono in ulteriore peggioramento: dal -5% della chiusura 2014 si scende a -7% a marzo 2015, record negativo dal 2012 a questa parte, con un totale di 3,5 miliardi di dollari di scambi. A un’Asia che cresce del 14%, quindi, fanno da zavorra l’Europa (-22%), penalizzata dal primo trimestre disastroso, in Russia e dalla piattezza del mercato tedesco e inglese (in calo del 12%) e anche il blocco americano, sceso del 2%, anche se in miglioramento sulla fine del 2014.
A livello di prezzi medi, si può parlare non di crescita, ma di stabilità limitatamente all’Asia (dove pesa in maniera particolare la Cina), e di riduzioni più o meno marcate in America (con gli Usa che “limano” 30 centesimi di dollari al litro sul vino importato) ed Europa, dove si è infranta al ribasso la soglia dei 4 dollari per litro, livello sotto il quale non si scendeva dal terzo trimestre 2012. Il totale aggregato viaggia attorno ai 4,95 dollari per litro, in riduzione del 5% su un anno fa.