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Ha aperto le porte il 1 maggio con Expo, è già un cult e oggi il Ministro Martina, i vertici di Veronafiere, Italo Rota e il Comitato Scientifico, l’hanno inaugurato ufficialmente: ecco “Vino-A Taste of Italy”, primo padiglione del vino di un’Expo

Italia
Giovanni Mantovani, il Ministro Martina e l’Architetto Italo Rota al taglio del nastro

Ha aperto le porte il 1 maggio con l’Expo 2015 Milano, è diventato già un luogo cult dell’Esposizione, e, oggi, è stato inaugurato ufficialmente in un vero e proprio e affollato opening day: ecco “Vino - A Taste of Italy”, il primo padiglione dedicato alla produzione vitivinicola nella storia delle Esposiziono Universali, con al taglio del nastro il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ne ha messo alla regia Veronafiere-Vinitaly, secondo le linee di un Comitato Scientifico nominato appositamente, presieduto dall’enologo Riccardo Cotarella, e un’installazione dell’architetto Italo Rota, per raccontare la storia del vino italiano, di Enotria, le radici e la profonda cultura che caratterizza questo prodotto di eccellenza dell’agricoltura italiana. “Siamo la patria della biodiversità anche a livello vitivinicolo - ha detto il Ministro - con quasi 500 varietà di uve registrate e proprio per questo abbiamo voluto un padiglione dedicato al vino italiano in Expo”. Un opening day dove si è brindato con le bollicine Trentodoc (e le prelibatezze di Casa Ferrarini), dibattendo su “Il vino nella tradizione gastronomica italiana”.
Il vino, ha detto il Ministro Martina, “rappresenta una metafora perfetta della capacità italiana di reagire alla crisi e di vincere la sfida globale. Se pensiamo al percorso fatto dagli anni ‘80 ad oggi capiamo appieno la potenza dell’esperienza vitivinicola italiana, che oggi vale oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export. Basta ascoltare le reazioni affascinate dei visitatori che scoprono dentro “Vino - A taste of Italy” storia, tradizione, innovazione di questo mondo attraverso i cinque sensi. C’è in mostra tutta la forza del vino, il legame tra saper fare e bellezza dei paesaggi viticoli, tra innovazione e sguardo al futuro. C’è in mostra l’Italia”.
““Vino - A Taste of Italy” è un progetto che Vinitaly ha potuto realizzare su commissione del Ministero grazie ai suoi cinquant’anni di storia - spiega ttore Riello, presidente di Veronafiere - è il punto di arrivo di decenni di esperienza maturata nel raccontare al mondo l’unicità del nostro comparto, sia a Verona che nei Paesi che costantemente tocchiamo con le nostre attività internazionali. Lo abbiamo però vissuto anche come un punto di partenza perché ci ha permesso in questi ultimi mesi, durante la promozione del padiglione stesso nell’ambito delle tappe di Vinitaly International, di rafforzare il messaggio e l’immagine di un’Italia che funziona e che ha prodotti, conoscenze e competenze esclusive da offrire al mondo. Un messaggio che continueremo a portare in modo incisivo oltre confine durante tutto il periodo dell’Esposizione Universale, a partire dal prossimo giugno a New York e subito dopo a Chicago”.
Un progetto “pensato per parlare al pubblico che poco conosce questo meraviglioso mondo - sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - soprattutto straniero, più lontano da noi non solo geograficamente ma anche come approccio e cultura. E se, come più volte abbiamo detto e condiviso, la conoscenza è elemento fondante anche per la crescita corretta e sostenibile del comparto in termini di business, metteremo a frutto nel corso di Expo anche tutte le importanti attività che abbiamo svolto nel tempo per portare delegazioni di operatori straniere in visita, così che quello stesso messaggio di biodiversità e qualità che portiamo loro costantemente possa passare anche attraverso la più che mai scenografica e incisiva cornice di “Vino - A Taste of Italy””.
“Vino - A Taste of Italy” racconta una storia fatta di conoscenza, di coraggio, di sapienza e duro lavoro; una storia, in primis, di amore per la terra, curata, alimentata, nei secoli protetta e custodita e che anche il Museo del Vino Lungarotti a Torgiano ha contribuito con il proprio prestito a raccontare, attraverso reperti archeologici di recipienti per bere il vino, appartenenti a tutte le epoche: da brocche e contenitori di oltre duemila anni fa, passando per esemplari rinascimentale settecenteschi, fino alle libere interpretazioni di artisti e designer novecenteschi e contemporanei.
Ispirandosi al tema dell’Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, “Vino - A Taste of Italy” mette in mostra davanti al mondo l’unicità e l’ineguagliabile biodiversità vitivinicola italiana da preservare, su cui costantemente lavora l’intero comparto con impegno. A testimonianza di tale missione comune ospita l’esposizione del progetto Viva, The Italian style to measure and to improve the sustainability performance in vineyard and wine production realizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con importanti produttori provenienti da tutta Italia.
Attraverso le 1.400 etichette esposte nell’Enoteca del Futuro “Vino - A Taste of Italy” racconta un patrimonio unico di 594 vitigni, di cui ben 544 autoctoni. Dietro ad ognuno di questi esiste una storia che va conosciuta per comprendere e apprezzare ogni singolo vino, con la Vinitaly International Academy.

Focus - La liaison tra vino & cucina: ecco il tema dell’opening day di “Vino - A Taste of Italy”, primo appuntamento del Comitato Scientifico. Da lunedì, gli eventi entrano nel vivo
Il legame tra il vino e la cucina: ecco il leitmotiv dell’opening day di “Vino - A Taste of Italy”, al centro di “Il vino nella tradizione gastronomica italiana”, il primo incontro del Comitato Scientifico del Padiglione, che apre il ciclo “Sei Viaggi nell’Italia del Vino” promosso per approfondire le principali tematiche legate al comparto, dalla produzione alla scienza, dalla salute alla sostenibilità, fino alle prospettive per il futuro. Protagonsiti del dibattito, critici, esperti ed editori accompagnati dagli chef stellati Heinz Beck e Niko Romito.
E dal 25 maggio, il calendario entra nel vino, con la Regione del Veneto che inaugurerà il proprio spazio nell’Enoteca del Futuro e l’inizio di un altro ciclo, curato da Paolo Massobrio e Marco Gatti: “La Giostra dei Wine Bar” che ha l’obiettivo di far comprendere l’importanza anche per il business di far leva su conoscenza e cultura. Venti appuntamenti che ogni lunedì presenteranno con le degustazioni in terrazza i migliori wine bar italiani selezionati dal Golosario, dagli intramontabili ai più innovativi. E in programma ci sono anche numerosi appuntamenti promossi con Civiltà del Bere e Gambero Rosso.
Info: www.vino2015.it

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