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Expo, il cibo va oltre ogni divisione. Anche religiosa, soprattutto di fronte a questioni come l’accesso al cibo e la tutela dell’ambiente che lo produce. Così dall’incontro delle religioni del mondo attorno al cibo, oggi all’Esposizione Universale

Italia
Le religioni del mondo unite intorno al cibo ad Expo

Se c’è un elemento capace di unire nella diversità, quello è il cibo, da Paesi diversi che in comune hanno uno o più alimenti, a popoli diversi per i quali certi piatti e rituali della tavola sono ugualmente una consolidata tradizione. E dai popoli alle religioni, toccando temi quanto mai attuali, il cibo unisce ancora di più di fronte alle questioni che lo riguardano, dall’accesso al cibo alla tutela dell’ambiente che lo produce. “È importante avere sensibilità e rispetto verso tutto ciò che utilizziamo per nutrirci”, è il pensiero di Svamini Hamsananda Ghiri, vice presidente dell’Unione Induista, e “ogni religione condivide la volontà di vivere in armonia e proteggere ciò che ci circonda e nutre”, secondo il monaco buddista tibetano Tenzin Khenze. Dall’Ebraismo, “nei cui precetti alimentari c’è soprattutto l’aspirazione a rispettare il creato”, come ha spiegato il Rabbino di Milano Rav Elia Richetti, all’Islam, perché, “per i musulmani il nutrimento deve essere integro” ed è “importante non stravolgere la natura delle cose”, ha detto Hamid Abd al-Qadir Distefano, Imam di Coreis-Comunità Religiosa Islamica Italiana. Ma anche “la chiesa anglicana è per un cibo equo e solidale” ha spiegato il Reverendo Vickie Sims, cappellana della Chiesa Anglicana, esortando affinché “l’etica sia chiave della produzione alimentare”. Etica cui, in parte, sono legati quei principi di “intelligenza, responsabilità, solidarietà e radicamento” che rappresentano il “cibo secondo la Chiesa cattolica” per Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della Chiesa Cattolica Ambrosiana. Sono questi i pensieri che accomunano le parole dei rappresentanti delle religioni del mondo, riuniti oggi all’Expo 2015 a Milano attorno al suo tema alimentare, “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”, nell’incontro “Il cibo dello spirito nella Carta di Milano”, promosso nella Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo proclamata dalle Nazioni Unite.

“Insieme è la parola per vincere le derive dell’integralismo. Le religioni non si devono isolare”, ha detto nell’incontro Giuseppe Platone, Pastore della Chiesa Evangelica Valdese. “Il dialogo tra religioni di oggi - ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - dimostra il potenziale di confronto di Expo e del suo tema. Expo una piattaforma aperta, capace di ospitare tutti i punti di vista e tutte le sensibilità”. E “la Carta di Milano - ha aggiunto il Ministro - è l’introduzione di un discorso al quale tutti, a partire dalle religioni, possono contribuire”.

L’incontro di scena oggi a Expo si inquadra infatti nel percorso della Carta di Milano, il manifesto stilato per l’Expo Milano 2015 per combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco, per promuovere un equo accesso alle risorse naturali e garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi, di cui rappresenta l’eredità morale. Alla conclusione dell’incontro, i religiosi hanno benedire il cibo offerto all’ora di pranzo con una preghiera, promuovendo la consapevolezza sul valore del cibo quale fonte primaria di nutrimento e per far riflettere sul grave problema degli sprechi alimentari nel mondo.

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