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Procede a strappi la campagna en primeur del Bordeaux 2014, che negli ultimi giorni ha visto l’ufficializzazione dei prezzi di alcuni degli Château più attesi, tra sorprese positive e scelte al rialzo accolte con perplessità dai wine merchant

Procede a strappi la campagna en primeur del Bordeaux 2014, che, negli ultimi giorni, ha visto l’ufficializzazione dei prezzi di alcuni degli château più attesi dai wine merchant di tutto il mondo, con scelte, e quindi reazioni, diverse, che sottolineano una certa frammentazione nella strategia di una realtà produttiva che, dopo anni di campagne deludenti, sta cercando di rilanciarsi, alla ricerca di scelte equilibrate, tra un’annata ottima e quella di un trend di prezzo tendenzialmente negativo. Così, la prima “release” della rive droite, quella di Château Angélus, a Saint-Émilion, ha lasciato interdetti: i 180 euro a bottiglia ex-negociant, in crescita del 9% sul 2013, a cui è uscito, ad esempio, ha deluso le aspettative di un commerciante inglese importante come Corney & Barrow che, per bocca del suo Ceo, Will Hargrove, ha spiegato che “è un vino delizioso, ma non possiamo proporlo a questi prezzi ai nostri clienti. Ciò non toglie che la campagna 2014 ha tutte le carte in regola per rivelarsi come la migliore dal 2010 ad oggi”. Nel cuore di Margaux, anche Château Palmer, troisième cru classé secondo la classificazione del 1855, ma etichetta assai ambita sui mercati, ha scelto di ritoccare sensibilmente i prezzi: 160 euro a bottiglia, il 7% in più del 2013.
Ma non sono queste le etichette destinate a risvegliare Bordeaux, perlomeno non nei mercati tradizionali, come quello britannico, vero e proprio termometro dell’andamento commerciale dei vini che nascono sulle sponde della Gironde e della Dordogne. Greg Sherwood, altro wine merchant londinese, a tal proposito sottolinea a “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com) che “la gente è stanca di questi vini icona a prezzi esagerati. Quando vedo una bottiglia Palmer a 1.500 sterline penso a quanti splendide bottiglie di Brunello e Rodano potrei comprare al suo posto”. Tutt’altra accoglienza, in tal senso, è stata riservata al rilascio di Château Mouton Rothschild, che si trova in vendita sul sito di “Millésima” (www.millesima.fr) a 282 euro a bottiglia, o a Lynch-Bages, cinquième cru classé di Pauillac, già in esaurimento da molti rivenditori. Scarso entusiasmo, invece, anche per Haut-Brion, uscito a 240 euro a bottiglia, e per il Cos d’Estournel di Saint-Estèphe, a 84,50 euro a bottiglia.
Insomma, se la paura era quella di un totale disinteresse causato da prezzi insostenibili, si può dire che le cose non stiano andando male, anche grazie a scelte come quella dei premiere cru di Pessac-Léognan, sul mercato ai prezzi più bassi di quelli delle annate precedenti in commercio, come la 2006 e 2008. In attesa, ovviamente, delle ultime attese “release”, come Pichon Lalande, Léoville-Las Cases, Grand-Puy-Lacoste e Domaine de Chevalier ...

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