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Borgogna e Bordeaux, volenti o nolenti, si scoprono sempre più in competizione e, con la costruzione della “Cité des Civilisations du Vin” di Bordeau che entra nel vivo, Beaune getta le basi per la sua “Cité des vins de Bourgogne”

Borgogna e Bordeaux, volenti o nolenti, si scoprono sempre più in competizione: i due grandi territori del vino francese, protagonisti sui mercati di tutto il modo, così come su quello degli investimenti enoici, adesso trovano un altro campo di confronto, quello del turismo e della promozione territoriale. Da vincere a suon di progetti multimilionari. Così, se la costruzione della “Cité des Civilisations du Vin” di Bordeaux è entrata nel vivo, e non ci dovrebbero essere intoppi all’apertura prevista per il 2016 (anche grazie ad un budget pubblico quasi raddoppiato dall’inizio dei lavori), anche Beaune è pronta ad ospitare la sua “Cité des vins de Bourgogne”, come racconta il web magazine d’Oltralpe “Vitisphere” (www.vitisphere.com).
L’idea nasce nel luglio del 2013, quando il Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne, che rappresenta l’intero comparto, dai produttori ai commercianti, ha gettato le basi di un progetto ambizioso. Due anni dopo, gli studi preliminari sono arrivati in fondo: modello economico, aspetti giuridici, finanziamenti, contenuti pedagogici, servizi, studi dei flussi turistici e, soprattutto, budget previsto. L’idea di base, però, è un po’ più complessa di quella di Bordeaux: a Beaune, che gode della reputazione di capitale del vino di Borgogna, sorgerà una cittadella “madre”, mentre a nord di Chablis e a sud di Macon sorgeranno due “cité” satellite.
Beaune sarà la porta d’ingresso, per milioni di turisti, al vigneto della Borgogna, da scoprire innanzitutto attraverso un’area espositiva e museale di 4.500 metri quadrati: un sentiero interattivo che farà conoscere la diversità dei vini di Borgogna, e per creare curiosità nell’enoturista. Da soddisfare con i servizi di cui si occuperà l’amministrazione della città, che punterà forte su formazione e master, ma anche corsi, conferenze, negozi, seminari di lavoro e ristorazione. Progetto da replicare, in piccolo, nelle cittadelle satellite, per un investimento complessivo di 18 milioni di euro, da dividere tra lo stesso Bureau, l’amministrazione locale e gli investitori privati.
L’iter, adesso, prevede il lancio del concorso di architettura per scegliere il progetto migliore, che verrà scelto all’inizio del 2016, mentre alla fine dello stesso anno verrà posta la prima pietra, con l’obiettivo di avere tutto pronto per la fine del 2018, ed essere in grado, già dal 2019, di accogliere 90.000 visitatori l’anno.

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