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Accanto ai grandi nomi mondiali della musica, della letteratura e dello spettacolo, Collisioni, il “Festival di Letteratura e Musica in Collina”, porta a Barolo, dal 18 al 21 luglio, i grandi nomi del mondo enoico, riuniti nel “Progetto Vino”

Accanto ai grandi nomi mondiali della musica, della letteratura e dello spettacolo, Collisioni, il “Festival di Letteratura e Musica in Collina”, quest’anno più che mai, si prepara a portare a Barolo, dal 18 al 21 luglio, anche i grandi nomi del vino. Opinion leader, giornalisti, buyer che dagli Stati Uniti al Giappone arriveranno nel cuore delle Langhe per quello che, in pochi anni, si è affermato come uno degli eventi di riferimento dell’estate italiana. Nasce così il “Progetto Vino”, un format culturale di ampio respiro internazionale, orchestrato dal direttore creativo Wine & Food Ian D’Agata, firma del magazine britannico “Decanter” e direttore scientifico della Vinitaly International Academy (www.collisioni.it).
Insieme a Sting e Mark Knopfler, nell’atmosfera informale del Festival, si incontreranno wine writer e importatori provenienti da tutto il mondo e selezionati da D’Agata con particolare attenzione al mercato Usa e ai paesi emergenti, come Cina e Corea. Nel borgo storico di Barolo, critici, esperti del mercato, sommelier, giornalisti, buyer interagiranno in tasting e incontri con vignaioli, winelover e curiosi di storie, tra le tre le sale che saranno dedicate all’approfondimento della cultura enogastronomica: Tempio dell’Enoturista, Enoteca regionale del Barolo, Tasting room del Castello.
Saranno così a Collisioni, tra gli altri, Jeannie Lee Cho, di gran lunga la più importante wine writer d’Oriente, Bernard Burtschy, capo redattore di Figaro Vin, e molti Master of Wine, come Pedro Ballesteros Torres, Susan Hulme e Charles Curtis. L’Expert Panel di Collisioni si arricchisce ulteriormente con la presenza di alcuni dei più importanti sommelier del mondo, autentici opinion leader quali Kathryn Morgan, Master Sommelier a capo del Range, il ristorante più alla moda di Washington DC, Nicola Munari, capo sommelier di Taillevent, prestigiosissimo due stelle Michelin francese, Yang Lu, chief wine corporate buyer di tutti gli alberghi Shangri-La, e Jeremy Ennis, capo sommelier del ristorante Savory nel Westin Hotel di Toronto in Canada. Al fianco degli esperti internazionali, anche un gruppo di alcuni tra i migliori winewriter e giornalisti italiani, quali Luciano Ferraro del “Corriere della Sera”, Fabio Turchetti de “Il Messaggero”, Alessandro Bocchetti del “Gambero Rosso”, Andrea Gori di “Intravino”, Fernanda Roggero di “Il Sole 24 Ore”, Michele Longo (“Barolo & Co”, “Guida Migliori Vini d’Italia”).
L’appuntamento, per la presentazione del “Progetto Vino”, è per il 4 maggio, all’Enoteca regionale del Barolo, dove Ian D’Agata e il direttore artistico di Collisioni, Filippo Taricco, incontreranno, e si confronteranno, con i tanti produttori che da anni sostengono il festival, e con coloro che desiderano prendere parte a questa nuova edizione. Una tavola rotonda aperta a tutti per raccogliere idee e apportare miglioramenti a un programma che già lo scorso anno ha registrato il sold out in ogni degustazione. L’obiettivo è far conoscere i vini piemontesi a migliaia di persone che arrivano a Barolo da tutte le regioni italiane e dall’estero, ma anche di creare dei momenti d’incontro e di confronto tra produttori, giornalisti, critici, buyer e opinion leader.
“Nel pensare e costruire il programma - spiega Ian D’Agata - ho pensato di rispondere a una doppia esigenza: da un lato, portare a Collisioni i più importanti giornalisti e critici vinicoli al mondo, per creare un radicamento nel territorio e una consuetudine tra la scena internazionale della critica vinicola, i vini del Piemonte e i loro produttori. Dall’altro, ho ideato panel di degustazioni e incontri di carattere didattico comprensibili a un vasto pubblico, incontri dinamici e accattivanti per coinvolgere le migliaia di appassionati che ogni anno, da tutta Italia e dall’estero, vengono a Collisioni anche per scoprire i grandi vini del Piemonte, imparare a degustarli, conoscerne le storie e i produttori”.
Il Progetto Vino di Collisioni, inoltre, quest’anno ha stretto importanti alleanze di territorio: tra queste, la partnership con il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, con il Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e con il Consorzio Tutela del Roero. E Collisioni 2015 avrà anche, per la prima volta, una intera sezione dedicata esclusivamente agli incontri business, con focus groups di esperti e produttori che si confronteranno in una serie di seminari appositamente studiati e dedicati a quattro mercati del vino (Usa, Canada, Cina e Austria/Germania/Nord Europa) ma anche “incontri al contrario”, presentazioni agli esperti stranieri dei territori e dei vini di specifiche zone vinicole italiane.
Nel solco dell’aumentata internazionalità del festival, un’altra novità saranno i gemellaggi a scopo di reciproca conoscenza e valorizzazione dei grandi vini piemontesi con i produttori ospiti da altri paesi europei, come la Borgogna, il Rodano e i produttori di Grand Crus Beaujolais, in una serie di degustazioni dei loro vini ma anche in comparazione con i vini del Piemonte. Saranno a Collisioni 2015 otto tra i migliori produttori di Gran Cru Beaujolais, e sei tra i più famosi produttori di Gevrey-Chambertin. Da segnalare anche la presenza di tre delle più famose aziende del Rodano (Georges Vernay, Gangloff, e PJ Villa) che non soltanto guideranno una degustazione dei loro grandi vini bianchi (Condrieu) e rossi (Cote Rotie e Saint Joseph) ma, in puro stile Collisioni, saliranno anche sul palco per una spettacolare jam session della loro band (formata dai tre produttori con tre loro amici), The Grapeful Dead. Infine, il Progetto Vino di Collisioni si apre al food in maniera molto più forte che in passato, con degustazioni sempre più numerose di abbinamento cibo-vino come anche quelle dedicate alla scoperta delle eccellenze gastronomiche locali. A questo scopo, D’Agata ha chiamato Fabio Turchetti, firma de “Il Messaggero” a fare da coordinatore a Food Collisioni, per potenziare anche questo aspetto del festival.

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