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Germania, mercato n. 2 del vino italiano, dove lavorare sulla qualità e sul prezzo del vino. Obiettivo del “Simply Italian Great Wines” tour di Iem (4-5 maggio a Monaco e Berlino). Paese dove il web enoico non sfonda, spiega “Wine Intelligence”

Con oltre 900 milioni di euro, nonostante la perdita in valore del 5,9% nel 2014 (dati sui primi 11 mesi) sul 2013, la Germania rimane il primo partner europeo (e secondo a livello mondiale dopo gli Usa) per le cantine del Belpaese. Mercato strategico, dunque, ma difficile perché piuttosto saturo, e su cui lavorare ancora molto soprattutto sul fronte della qualità importata, visto che il prezzo medio a litro che l’Italia riesce a spuntare è di appena 1,60 euro al litro (con il mercato tedesco che assorbe la metà dello sfuso italiano esportato), come ha spiegato a WineNews Martin Schröck, trade analist dell’Italian Trade Agency, l’Ice in Germania. Anche questo sarà l’obiettivo della tappa tedesca del “Simply Italian Great Wines” (www.simplyitaliangreatwines.com), il tour di International Exhibition Management che toccherà due città-cardine per il commercio del vino, Berlino e Monaco, il 4 e 5 maggio, con seminari, incontri B2B e non solo.
Appuntamento in cui si guarderà con attenzione anche ai vicini mercati dell’Est Europa, Polonia in primis, dove l’Italia nel 2014 ha registrato un aumento delle esportazioni di imbottigliato verso del +32,5% in volume e del +22,8%, con i consumi di vino (dati Oiv) cresciuti da 1,4 a 2,4 litri pro-capite, ma anche Estonia, Lettonia e Lituania, dove cresce il consumo soprattutto di vini di alta gamma.
“La tendenza registrata da parte dei consumatori tedeschi è quella di un’attenzione sempre maggiore alla qualità del vino rispetto alla quantità” - spiega Marina Nedic, alla guida di Iem - “e in questo senso diventano ancora più importanti le azioni sul territorio, per formare e informare gli addetti in merito alla qualità indiscussa del prodotto italiano”. E, in effetti, la necessità di una presenza “fisica” per promuovere il vino italiano, in un mercato come quello di Germania, sembra più necessaria che in altri come Usa o Cina, per esempio, dove internet gioca un ruolo molto importante.
Secondo uno studio dell’agenzia inglese “Wine Intelligence”, infatti, se è vero che i consumatori tedeschi che comprano vino on line sono in aumento, rimangono pur sempre solo il 15% dei bevitori regolari. E anche sul fronte della ricerca dell’informazione internet e i social media crescono in importanza, ma rimangono sostanzialmente marginali: solo 4 delle prime 15 fonti di notizie per gli appassionati del vino, spiega “Wine Intelligence”, arrivano dal mondo digitale (dove per altro siti di wine merchant e cantine sono più popolari dei vari Facebook, Twitter e blog a tema), con il passa parola di amici e familiari, la cartellonistica nei negozi, il personale dei punti vendita, i programmi in tv e i magazine dei supermarket che sono nettamente al vertice delle fonti degli appassionati di vino in Germania.

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