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“Un inno all’intelligenza, alla creatività e alla praticità delle donne”: così la celebre scrittrice Sveva Casati Modigliani racconta “La vigna di Angelica”, romanzo ambientato nel mondo del vino e del cibo, da oggi in libreria (Sperling & Kupfer)

Vino & letteratura, un legame ancestrale che si rinnova spesso anche ai giorni nostri. Ultimo esempio è quello de “La vigna di Angelica”, da oggi in libreria, edito da Sperling & Kupfer e firmato da Sveva Casati Modigliani, una delle firme italiane più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi, tradotti in ben diciassette paesi (tra i quali Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Brasile) hanno venduto quasi dieci milioni di copie.
“La Vigna di Angelica è un romanzo che ruota attorno al mondo del vino - spiega l’autrice, che è anche ambasciatrice del progetto “We-Women For Expo” - ma anche del cibo. È un inno all’intelligenza, alla creatività e alla praticità delle donne. Angelica Brugliani, che è la protagonista, è una produttrice di vini, ha un grande vigneto ereditato dal padre in Franciacorta, in un’azienda vecchia di 200 anni, e gira il mondo per fa conoscere l’eccellenza di uno dei prodotti del nostro Paese, il vino. Intorno a lei c’è una famiglia: i genitori, i fratelli, il marito, la figlia adolescente, ci sono rapporti difficili e conflittuali. Il romanzo inizia con la presa di coscienza di Angelica dei tradimenti del marito, e quindi il suo mondo affettivo le crolla addosso. Al vino poi serviva il cibo, e ho pensato di far “impattare” Angelica con uno chef incredibile, che si chiama Tancredi d’Azaro, siciliano appena over 40, che è il più grande chef del mondo, famoso dal punto di vista professionale ma misterioso, nessuno conosce la sua storia. ma un giorno Angelica se la sentirà raccontare. Perché tra loro è nato un legame molto importanti, una storia bellissima”.

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