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Il mondo della vinificazione si arricchisce di un altro materiale: dopo il legno, la pietra, la terracotta, il cemento e il cocciopesto, adesso tocca al gres porcellanato. L’idea è di MimItalia che presenterà “Clayer” ad “Enoforum” di Vicenza

Mentre il mondo della vinificazione sta cavalcando la tendenza del “tornare alle origini” utilizzando vecchi materiali come il cemento o la pietra, un “vecchio materiale” per la vinificazione, come la terracotta, fa il processo contrario e si evolve. Nasce il “Clayver”, il contenitore in gres porcellanato, prodotto da MimItalia, che si ispira fortemente alle anfore utilizzate nell’antichità in Georgia (www.clayver.it).
““Clayver” - fanno sapere dall’azienda - viene utilizzato in enologia, tanto per la vinificazione quanto per la conservazione e l’affinamento. Il primo vino prodotto con questo materiale è già disponibile e verrà presentato a “Enoforum” (Fiera di Vicenza, 5-7 maggio).
La particolarità di “Clayver” è quella di essere impermeabile e molto più resistente della terracotta. La struttura microporosa del materiale ceramico permette comunque uno scambio gassoso con l’esterno del recipiente, anche se in quantità molto limitata e su scale temporali molto lunghe. È, quindi, idoneo anche a lunghi invecchiamenti e rappresenta una valida alternativa al legno, in quanto permette il passaggio di ossigeno senza cedere alcuna sostanza aromatica al vino. Viene prodotto - concludono - nelle versioni da 40, 250 e 350 litri”.

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