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Il mercato italiano del vino sempre più caratterizzato da confronto tra aziende e cooperative: così la classifica by Anna Di Martino su “Corriere Economia”. Al top Sassicaia, Antinori, Cusumano, Frescobaldi. Santa Margherita maggior tasso di crescita

Tutte insieme sono titolari di un giro di affari di 5,1 miliardi (di cui 2,9 miliardi all’export) che rappresenta più della metà del fatturato globale del settore e più del 50% delle esportazioni: sono le 100 maggiori cantine italiane protagoniste della classifica 2014. La nuova graduatoria, realizzata dalla giornalista Anna Di Martino, esce oggi sul “ Corriere della Sera - Economia”. Fotografa un campione sempre più significativo del mercato italiano, caratterizzato da un confronto crescente tra aziende private e mondo cooperativo: quest’ultimo domina ancora una volta la graduatoria con il tris Cantine Riunite (536 milioni), Caviro (230,1) e Mezzacorona (171,1). Ma cresce anche il peso delle aziende private, quasi tutte a controllo familiare, capitanate da Marchesi Antinori (169,5 milioni), Fratelli Martini (160,3) e Zonin 1821 (160): queste ultime due case sono distanti ormai pochi spiccioli. Più in generale delle 14 aziende con oltre 100 milioni di fatturato, 8 sono private e 6 cooperative. E tra tutte è Santa Margherita il marchio che ha registrato il tasso di crescita più elevato, pari al 7,81%. Del gruppo dei big fa parte anche la IWB, prima azienda quotata in Borsa, frutto della fusione tra la Giordano vini e la Provinco Italia.

Le magnifiche 100 hanno chiuso l’ultimo esercizio con il segno più davanti al totale introiti: +2.37%, percentuale che sale fino al 4,37% all’export, ma diventa negativa in Italia (-1,89%), a riprova delle difficoltà del lavoro sul mercato domestico con cui si confrontano anche i maggiori player.

Nonostante il difficile contesto operativo, ci sono aziende che riescono a conseguire un’alta redditività. Una speciale graduatoria, che tiene conto del rapporto tra il margine operativo lordo (ebitda) e fatturato, assegna il primo posto assoluto alla Tenuta San Guido di Nicolò Incisa della Rocchetta: il produttore del mitico Sassicaia sfoggia un indice del 59,2%, superando i cugini della Marchesi Antinori, che occupano comunque il secondo posto, ben lontani da tutti, con un rapporto invidiabile del 41,6%. Terzo posto per la siciliana Cusumano (33,8%), seguita al quarto dalla Marchesi de’ Frescobaldi: la maison toscana scala la classifica migliorando di oltre due punti il suo indice fino al 30,3%. A seguire le Cantine Ferrari della famiglia Lunelli (28,3%), Santa Margherita (27,8%) e la Falesco della famiglia Cotarella (26,5%). Habitué di questo salotto esclusivo, ecco Masi agricola (26,2%), Ruffino (sale di due punti, fino a 24%), Umberto Cesari (21,3%), Guido Berlucchi e Barone Ricasoli (entrambi con il 21%). Due nuovi ospiti: Planeta e Allegrini, rispettivamente con il 21% e il 20,5%; altra novità, al decimo posto, con l’ingresso della toscana Castellani, che registra un rapporto del 22%: con un fatturato di 44,3 milioni Castellani è anche una new entry della classifica 2014.

Aziende in gara anche per la crescita del fatturato. Gli incrementi più brillanti del fatturato Italia (oltre il 40%) se li aggiudicano due coop: la Cantina sociale Colli fiorentini e la friulana Cantina di Rauscedo. È, invece, il gruppo abruzzese Farnese, guidato da Valentino a Sciotti, a conquistare l’alloro per l’incredibile incremento, superiore al 90%, registrato dall’attività oltre frontiera, dove corre come un treno anche la friulana Fantinel, con una crescita superiore al 40%. Ancora: Enoitalia del gruppo familiare Pizzolo è l’azienda che svetta per numero di bottiglie (81,2 milioni), mentre la Luigi Sgarzi e la Casa vinicola Botter sono, in assoluto, i maggiori esportatori, con un peso dell’export sul fatturato totale rispettivamente del 99% e del 97%.

La classifica della giornalista Anna Di Martino, oltre ad uscire oggi sul “ Corriere della Sera - Economia”, si trova, completa, sul sito www.annadimartino.it.

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