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Il mondo del vino visto dalle banche: nei report di Bnp Paribas e Rabobank, analizzati da WineNews, la fotografia del mondo di Bacco. Equilibrio produzione-consumo, export in crescita, Europa leader, Francia top per valore dei vini, bene l’Italia

Italia
Il mondo del vino visto da Bnp Paribas e Rabobank

L’export di vino mondiale è raddoppiato negli ultimi 20 anni, e oggi pesa per il 35% sul totale del commercio enoico, con l’Europa (che ancora pesa per il 50% sui consumi globali) che manda oltreconfine il 58% della sua produzione annuale, nonostante la crescita del 370% delle esportazioni del Nuovo Mondo (Nuova Zelanda, Cile, Australia e Sud Africa). E con la Francia che, se cede il primato delle esportazioni in quantità ora all’Italia e ora alla Spagna, è di gran lunga leader nel prezzo medio al litro dei suoi vini: 7 euro, contro una media mondiale di 2,62 (e con le quotazioni che arrivano a 9,7 euro al litro per i Bordeaux, a 10,6 euro per i Borgogna, e a 15 al litro per gli Champagne). A dirlo un report di Agrifrance, divisione specializzata del gruppo bancario transalpino Bnp Paribas, che segnala anche altri dati interessanti. Per esempio, emerge che 60 Paesi nel mondo producono vino, ma il nettare di Bacco si consuma in 242 Nazioni, Stati Uniti in testa. Ma anche che i 12 principali produttori danno vita all’84% della produzione mondiale (con Italia, Spagna e Francia che da sole fanno il 47% del totale), stimata intorno ai 247 milioni di ettolitri, e cresciuta appena del 2,2% negli ultimi 20 anni. Ed è anche per questo che si è raggiunto un sostanziale punto di equilibrio: dal 1980 al 2013, secondo il report, i consumi complessivi sono diminuiti del 13,8%, stabilizzandosi intorno ai 239 milioni di ettolitri. La migliore notizia, soprattutto per Paesi che, dato il calo dei consumi interni vedono nell’export l’unica via per crescere ancora, Italia Spagna e Francia in testa, però, è che l’export mondiale è cresciuto più in valore, segnando un +87%.

Ma se questa è lo fotografia scattata da Bnp Paribas guardando a trend di lungo periodo, a fare il punto sulle performance dei principali paesi produttori nell’ultimo anno è stata Rabobank, banca olandese che ha pubblicato da pochi giorni il suo Wine Quarterly Report n. 2 del 2015. Da cui emerge che l’Italia, tra i più importanti Paesi produttori, è stato l’unico a far segnare una crescita nelle esportazioni, seppur contenuta, sia in volume (+0,8%), che in valore (+1,4%).
La Francia, per esempio, ha fatto -3,3% in quantità e -1,7% in valore, la Spagna ha visto una crescita vertiginosa nei volume esportati, +25,6%, ma soprattutto grazie al vino sfuso, registrando così un perdita in valore del -3,2%. Male anche gli Stati Uniti (-2% in quantità e -1% in valore), e sono crollati Cile (-8,8% e -1,8%) e Argentina (-16,6% e -4,5%). Positivi, invece, i dati per Australia, che fa +1,9% tanto in volumi che in valori, e Nuova Zelanda, che ha messo a segno un +10,6% in quantità e un +7,8% in valore.

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