02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La storia del vino di Israele è legata a doppio filo a quella del Barone Edmonde de Rothschild, fondamentale nella storia di Israele, che piantò i primi filari nel 1882, dando inizio ad una vera e propria epopea

Forzando un po’ la storia, per il vino israeliano tutto è iniziato tra il 1881 ed il 1882, quando il Barone Edmonde de Rothschild, banchiere e filantropo francese, che certo non ha bisogno di presentazioni (bastano due nomi, Mouton Rothschild e Château Lafite, di cui era già proprietario, per capirne il ruolo nella storia della viticoltura moderna) decide di contribuire attivamente e finanziariamente alla nascita ed allo sviluppo dei primi insediamenti interamente ebraici nel cuore dell’Impero Ottomano. Qui, si fece carico per intero della costruzione di interi villaggi, con tanto di infrastrutture ed attività economiche. A partire proprio dal vino. Lo stesso anno, infatti, furono piantate le prime viti di Carignano (importato dall’Est Europa, visto che, nel frattempo, in Italia e Francia, imperversava la fillossera), vitigno ben conosciuto nel Sud della Francia, che più si confaceva alle peculiarità pedoclimatiche dell’attuale Israele.
Per la prima annata si dovrà aspettare il 1886, quando i filari entrarono effettivamente in produzione, e la cantina Carmel (che esiste ancora) uscì con le prime bottiglie. Oggi, nella Regione, che si chiama proprio Carmel, hanno sede alcune tra le più grandi e strutturate aziende del Paese, da Recanati (di chiare, seppur lontanissime, origini italiane) a Tishbi (dove WineNews è in viaggio), alcune delle quali vantano come anno di fondazione proprio il 1882, una pietra miliare, anche se storicamente imprecisa.
Fatto il vino, rigorosamente kosher, pensato principalmente per essere esportato e bevuto dai consumatori di fede ebraica di tutto il mondo, si pose un nuovo problema: dove conservarlo. L’opzione di importare le bottiglie da fuori fu subito scartata, e la soluzione fu decisamente più autarchica. Il primo vino israeliano sarebbe stato imbottigliato nelle bottiglie prodotte dalla prima vetreria israeliana, che sorse, ancora una volta finanziata dal Barone Edmonde de Rothschild, a Nachsholim, sul mare, nel 1881.
L’impresa, però, ebbe vita breve: le materie prime non erano all’altezza, il verrà non riusciva mai ad essere sufficientemente trasparente, e alla fine si rivelò un vero e proprio fiasco. Nel 1894, così, chiuse i battenti, e la fabbrica fu abbandonata. Solo nel secolo successivo, nel 1980, quando i dipartimenti di archeologia delle diverse università di Israele, impegnati proprio in questi luoghi, pensarono di dare nuova vita alla vecchia vetreria, facendola diventare uno dei primi musei archeologici di Israele: Hamizgaga, che raccoglie i reperti di una storia che affonda le proprie radici nell’Antica Grecia, per incrociare la conquista romana e le campagne napoleoniche (www.mizgaga.com).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli