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Il Paese europeo che produce il vino dal miglior rapporto qualità prezzo è la Spagna. Almeno secondo il 41% dei lettori di “Wine Spectator” il più diffuso magazine Usa (mercato n. 1 al mondo). Ennesimo piccolo segnale della crescita enoica iberica

Grande varietà di vitigni autoctoni e territori, consumi interni in calo, esportazioni in crescita e prezzi competitivi sui mercati: ingredienti comuni, seppur mescolati in misura diversa, ad Italia e Spagna, che fanno della penisola Iberica, a detta di molti, il competitor n. 1 del Belpaese enoico nel mondo. In quantità, inoltre, secondo i dati di “Vinetur” (www.vinetur.com), è proprio la Spagna il Paese che ha esportato di più, 22,6 milioni di ettolitri di vino, contro i 20,4 milioni tricolore, anche se con quotazioni decisamente peggiori: 1,1 euro al litro contro 2,5. Sul mercato più importante a livello globale, gli Stati Uniti, poi, l’Italia sembra non temere confronti: nel 2014 (dati Italian Wine & Food Institute), le nostre esportazioni hanno fruttato 1,3 miliardi di euro (per 2,4 milioni di ettolitri), contro i 201 milioni di dollari (per 394.910 ettolitri) degli spagnoli che, per altro, spediscono in Usa molto vino sfuso.
Eppure i produttori italiani, che “occupano” saldamente la leadership tra gli stranieri nel mercato americano, con una quota del 27,9% in quanti e del 33,8% in valore, non devono sottovalutare la crescita dei colleghi spagnoli. Sia perché la Spagna, così come l’Italia, sta dirottando molte delle risorse dell’Ocm vino per la promozione dei Paesi Terzi proprio in Usa. Sia perché la critica stelle strisce ed il pubblico accordano sempre più consenso al vino spagnolo. Soprattutto se si guarda a “Wine Spectator” (www.winespectator.com), una delle riviste enoiche più influenti negli States (nonché la più diffusa nel mondo con oltre 3,3 milioni di copie, ndr), e ai suoi lettori. Perché se il team di critici del magazine, nel 2013, ha piazzato al n. 1 della sua “Top 100” proprio un vino spagnolo, l’Imperial Gran Reserva Rioja 2004 di Compania Vinicola del Norte de España (la cui quotazione, secondo “Wine-Searcher” (www.wine-searcher.com), grazie a questo riconoscimento è passata da 42 a 129 dollari a bottiglia), oggi sono gli appassionati a mettere la Spagna al vertice, e in un “parametro” che è uno dei punti di forza, forse il più importante, proprio del vino italiano, ovvero il rapporto qualità/prezzo.
“Wine Spectator” ha chiesto ai suoi lettori on line, quale sia secondo loro il Paese europeo che produce i vini migliori in questa ottica, ed il parere degli oltre 800 che hanno risposto è chiarissima: la Spagna primeggia con il 41% delle preferenze, seguita a distanza dall’Italia 19%, a sua volta tallonata dal Portogallo, con il 18%. Vengono poi Francia, con l’11% delle risposte, e poi Germania (4%), Grecia (2%) e Austria (1%). Niente per cui strapparsi i capelli, ovviamente. Ma comunque l’ultimo di una serie di piccoli segnali di cui tenere conto.

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