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“Il consumo moderato di vino non può essere equiparato all’abuso di superalcolici”. Dopo Fivi, ora anche Agrinsieme scrive al Ministro della Salute Lorenzin, protestando contro le nuove politiche Ue antialcol, discusse, in questi giorni, a Riga

“Siamo fermamente convinti che il modello di consumo e la tipologia di prodotto debbano essere presi in considerazione nelle valutazioni della politica. Il consumo moderato di vino non può essere equiparato all’abuso di superalcolici”. Dopo Fivi, ora anche Agrinsieme scrive al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, protestando contro le nuove politiche Ue antialcol, discusse in questi giorni a Riga nella riunione fra i Ministri della Salute dell’Unione Europea, in corso a Riga.
Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari sostiene che “l’approccio alla problematica del consumo di alcol individuato nel documento di discussione, tuttavia, è troppo indifferenziato e generalizzato e andrebbe a penalizzare proprio i consumatori moderati di vino. Alcuni miglioramenti possono essere senz’altro proposti - afferma - senza necessariamente reimpostare una politica completamente nuova. Contrastare l’abuso di alcol deve rimanere l’obiettivo principale della politica europea, ma gli strumenti proposti appaiono, alle organizzazioni di Agrinsieme, sproporzionati, perché ostacolano in generale il consumo di alcol senza norme specifiche per l’abuso. Come, ad esempio, l’obbligo di riportare nell’etichetta dei prodotti alcolici le indicazioni nutrizionali, che non avrebbe alcuna influenza sul comportamento di consumo di alcol. O come le restrizioni delle vendite transfrontaliere e l’individuazione di un prezzo minimo di acquisto per i prodotti alcolici, che sono incompatibili con il diritto comunitario. O come ancora il suggerimento di ridurre il contenuto in alcol delle bevande, che non tiene conto della natura agricola del vino e delle specifiche normative che definiscono le diverse categorie. Infine - fa notare Agrinsieme - le misure di sostegno attualmente previste per il settore vitivinicolo e anche quelle orizzontali per la promozione, sono finalizzate al rafforzamento del comparto nel suo complesso e non possono essere utilizzate per ridurre l’abuso di alcol”.

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