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Sassicaia (Tenuta San Guido) Tignanello (Antinori), Ornellaia (Frescobaldi) e Brunello di Montalcino (Mastrojanni - Gruppo Illy): ecco il poker d’assi del vino italiano “giocato” dal premier Matteo Renzi sul tavolo della Casa Bianca con Obama

La diplomazia internazionale, talvolta, vive alcuni dei suoi momenti più rappresentativi, almeno sul fronte della comunicazione, intorno ad una tavola imbandita, o quanto meno intorno ad un calice. Sarà per questo che, andando ad incontrare il n. 1 dei Presidenti del mondo, quello degli Stati Uniti Barack Obama, il premier italiano Matteo Renzi ha scommesso sul sicuro, portando in dono il vino, alfiere più celebrato del made in Italy enogastronomico, declinato in 4 versioni tra le più amata in tutto il pianeta e, come lo stesso Renzi, rigorosamente “made in Tuscany”: oltre al Sassicaia di Tenuta San Guido (come anticipato da rumors WineNews), nella cassa dedicata al presidente americano c’erano anche Tignanello (Antinori), Ornellaia (Frescobaldi) e Brunello di Montalcino della cantina Mastrojanni (Gruppo Illy).
Un poker d’assi enologici che Renzi ha scelto di giocare sul tavolo della Casa Bianca, quattro grandi ambasciatori del vino italiano,che proprio negli Stati Uniti di Obama ha il suo mercato extra Ue di riferimento, che sembrano aver colpito quello che in centinaia di film è definito “l’uomo più potente del mondo”: “per me sarebbe offensivo non assaggiarlo, anche per stabilire forti legami commerciali: farò rapporto sulla qualità del vino toscano che ci aspettiamo”, avrebbe detto con una battuta il leader americano
In ogni caso, senza dubbio, è stata un’altra bella occasione di visibilità per il vino italiano tutto, in Usa e non solo.

Focus - Coldiretti: “nel 2014 Usa consumatori n. 1 di vino al mondo”
Gli Stati Uniti sono diventati nel 2014 i maggiori consumatori di vino del mondo davanti alla Francia e all’Italia con un quantitativo annuo vicino ai 30 milioni di ettolitri. Così Coldiretti, nel commentare positivamente l’apprezzamento del presidente degli Stati Uniti Barak Obama per il vino ricevuto in dono dal premier italiano Matteo Renzi nella visita alla Casa Bianca. “Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un segnale importante per la promozione del made in Italy all’estero, soprattutto in occasione di Expo, che rappresenta una occasione unica per spingere le esportazioni agroalimentari italiane che hanno raggiunto nel 2014 il valore record di 34,3 miliardi di euro (+2,4 %). Il vino - spiega la Coldiretti - rappresenta il prodotto agroalimentare made in Italy maggiormente esportato, per un valore di 5,1 miliardi nel 2014 con gli Stati Uniti che sono il principale mercato di sbocco extracomunitario delle nostre bottiglie per un importo di 1,1 miliardi di euro, il massimo di sempre”. Ma non solo.
“L’Italia - continua la Coldiretti - è il principale fornitore straniero di vino degli Usa per un quantitativo di 2,4 milioni di ettolitri, superiore di 1 milione di ettolitri a quello dell’Australia, secondo paese verso il mercato Usa, che in passato aveva insidiato la leadership italiana. Negli Stati Uniti - precisa la Coldiretti - sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco. Le esportazioni sono determinanti per compensare il calo dei consumi interni di vino che - conclude la Coldiretti - sono scesi al minimo storico attorno ai 20 milioni di ettolitri, con un taglio del 19 % dall’inizio della crisi nel 2008”.

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