L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino presenta la ““nota sulla congiuntura mondiale del settore vitivinicolo”, il 27 aprile a Parigi. E il 29 propone un “viaggio nel bicchiere” nella culle del vino mondiale, la Georgia

Se nell’emisfero Nord del mondo le uve raccolte nell’ultima vendemmia 2014 sono già in cantina da mesi, e molti vini in bottiglia, sotto alla linea dell’Equatore i grappoli stanno cadendo proprio in queste settimane. E allora, a fare il punto della situazione, il 27 aprile a Parigi, sarà il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Jean-Marie Aurand, che presenterà la tradizionale “nota sulla congiuntura mondiale del settore vitivinicolo a livello globale” (www.oiv.int). E il 29 aprile sarà la stessa Oiv, nella sua sede di Rue d’Aguesseau a Parigi, ad ospitare un viaggio nel bicchiere dalla origini ancestrali della viticoltura mondiale ai giorni nostri, con la degustazione “Georgia, la culla del vino affronta le nuove sfide”, promossa della Georgian National Wine Agency presieduta da Giorgi Samanishvili, insieme all’Ambasciatrice di Georgia in Francia Ecateriné Siradzé-Delaunay.
In assaggio una selezione di vini e di prodotti che arrivano da un Paese dove le tracce di vitis vinifera risalgono ad 8.000 anni a.C., che vede ancora coltivate nei vigneti oltre 500 varietà di vitigni autoctoni, e che vanta la tecnica di vinificazione nei Qvevri (grandi vasi di argilla) tra i Patrimoni Unesco. E che oggi senza dimenticare il suo antico passato e le sue tradizioni guarda al futuro, con tanti piccoli produttori, ma anche cooperative, che stanno modernizzando la viticoltura georgiana con l’ambizione di competere nel mercato del vino mondiale tanto sul fronte della quantità che su quello della qualità.
Info: vingeorgien@mfa.gov.ge