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Concordato preventivo per la società di distribuzione vini Heres. Le cause? Crisi del mercato interno non ancora superata e pagamenti che arrivano troppo lentamente. Nuovi soci in vista nel futuro della società toscana

Arriva il concordato preventivo in continuità per la società di distribuzione vini Heres, una tra le più famose e più attive sul territorio nazionale rappresentativa di alcuni marchi tra i più importanti d’Italia e di Francia, con un fatturato che si aggira sui 9 milioni di euro. “È sicuramente il momento più difficile della nostra storia aziendale - spiega Cesare Turini, ad Heres - che ha aperto un percorso obbligato, imposto dai crescenti costi per oneri finanziari”.
Il concordato preventivo in continuità è accettato dal Tribunale di Arezzo solo se le entrate aziendali sono ritenute capaci di coprire una congrua fetta delle sofferenze e consente all’impresa in crisi, in accordo con i debitori, di eliminare le perdite contratte nell’esercizio dell’attività imprenditoriale attraverso un piano di risanamento. Heres conserva, quindi, l’amministrazione dei beni e continua ad esercitare la sua attività, perseguendo la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti.
Probabilmente, la causa principale della crisi di Heres va ricercata nella delicata congiuntura economica che continua a caratterizzare il mercato domestico del vino: la società toscana concentra la sua attività esclusivamente in Italia, dove il commercio delle etichette di pregio, quelle prevalentemente distribuite da Heres, non ha ancora riconquistato del tutto un trend soddisfacente e dove i pagamenti sono effettuati in un lasso di tempo molto lungo, naturalmente in contrasto con qualsiasi tempistica imprenditoriale.
Si tratta, del resto, di una criticità tipica e comune a molte aziende italiane in crescita - la Heres ha aumentato il suo fatturato del 50% in due anni - che sono costrette a finanziarsi attraverso le banche, crescendo pertanto a leva finanziaria negativa (o rapporto di indebitamento), proprio a causa dei tempi di pagamento troppo lunghi.
Due gli step strategici messi in piedi dalla società, con base a Terranova Bracciolini (Arezzo), per superare l’attuale fase: il primo, quello del concordato per sanare i debiti societari con le banche, è un passo necessario per una ristrutturazione aziendale e un progetto di sviluppo futuro; il secondo, che prenderà forma subito dopo, verterà su un’apertura di capitale per l’ingresso di nuovi azionisti nella compagine societaria. Il personale impiegato da Heres non ha corso e non corre rischi di insolvenza.

Focus - I marchi del vino che Heres distribuisce in Italia
Pol Roger (Champagne, Francia)
Dipoli (Trentino Alto Adige)
Falkenstein (Trentino Alto Adige)
Nossig (Trentino Alto Adige)
Gottardi (Trentino Alto Adige)
Villa Sparina (Gavi, Piemonte)
Elvio Cogno (Piemonte)
Tenuta Stella (Piemonte)
Francesco Vezzelli (Emilia Romagna)
Case Basse Soldera (Toscana)
Fuligni (Toscana)
Le Chiuse (Toscana)
Le Ragnaie (Toscana)
Pricipe Corsini - Villa Le Corti (Toscana)
Tenuta Campo di Sasso (Toscana)
Tenuta di Biserno (Toscana)
Tenuta dei Pianali (Toscana)
Tua Rita (Toscana)
Petrolo (Toscana)
Barberani (Umbria)
De Bartoli (Sicilia)
Tenuta delle Terre Nere (Sicilia)
Vigne di Eli (Sicilia)
Hauner (Sicilia)
Le Casematte (Sicilia)
Samaroli (distillati)
Jean Milan (Champagne, Francia)
Corbon (Champagne, Francia)

Focus - I marchi del vino che Heres importa in Italia
Dürnberg (Ausria)
Leth (Austria)
Payer (Germania)
Willi Schaefer (Germania)
Domaine Fourrier (Borgogna, Francia)
Domaine Billaud-Simon (Borgogna, Francia)
Domaine Jobard (Borgogna, Francia)
Domaine Bart (Borgogna, Francia)
Domaine Rossignol-Trapet (Borgogna, Francia)
Domaine des Lambrays (Borgogna, Francia)
Château de la Tour (Borgogna, Francia)
Domaine Ponsot (Borgogna, Francia)
Domaine Mugneret Gibourg (Borgogna, Francia)
Domaine Sylvain Cathiard (Borgogna, Francia)
Domaine d’Eugenie (Borgogna, Francia)
Josmeyer (Alsazia, Francia)
Dobogó (Ungheria)
Baron Bornemisza Tokaj (Ungheria)
Tenuta Campo di Sasso (Nuova Zelanda)

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