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Caviro: cala il fatturato (-2% sul 2013, a 314 milioni di euro) del colosso cooperativo del vino italiano, ma cresce il margine operativo lordo. Grazie al mercato interno, che compensa le difficoltà all’estero, legate a quotazioni di sfusi e mosti

Tenuta o leggera crescita in Italia, risultati migliori all’estero. Un copione che, con poche varianti, vale per più o meno tutte le realtà del vino più importanti del Belpaese. Ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola: è il caso del Gruppo Caviro, uno dei colossi cooperativi dell’enologia italiana (32 cantine associate in 7 Regioni, per 1.200 viticoltori, www.caviro.it), che ha chiuso il bilancio 2014 a 314 milioni di euro (-2% sul 2013), “per l’abbassamento dei prezzi del settore alcool e mosti a livello mondiale”, si legge in una nota, a cui ha fatto da contraltare una crescita sul mercato italiano, dove Caviro è leader con marchi come Tavernello, Cesari e Da Vinci, con una quota che ha raggiunto l’8,3% del totale in volume e valore.
“Abbiamo affrontato le turbolenze “ordinarie” ma soprattutto “straordinarie” dei mercati: in questo triennio i prezzi del vino sfuso, dell’alcool, dei mosti hanno toccato punte estreme in alto e in basso e tutti sappiamo quanto sia complicato gestire situazioni del genere per chi “guarda in faccia” il consumatore ogni giorno - ha sottolineato il presidente del Gruppo Caviro, Carlo Dalmonte (confermato per il triennio 2015-2017, ndr) - ma si può correre forte solo se si sta bene e il gruppo è in buona salute economica/finanziaria”.
Caviro, si legge ancora, ha conseguito, nel 2014, un valore aggiunto di 51,5 milioni di euro, nuovo record dell’azienda (rispetto ai 42,1 milioni di euro del 2013). “La nostra quota di mercato in Italia - sostiene il dg Sergio Dagnino - è aumentata a volume e valore, raggiungendo l’8,3%, grazie ai lanci effettuati sui marchi Tavernello e Botte Buona. Per l’estero, dove spicca l’ottima performance in Cina, è da segnalare il calo delle vendite in Gran Bretagna, a causa delle politiche restrittive sui consumi di alcool che destano preoccupazione se dovessero essere adottate anche da altri stati nord europei”.
Guardando ancora ai numeri, l’ebitda (Margine Operativo Lordo) registrato da Caviro nel 2014 è stato di 26,4 milioni di euro, in crescita sui 20,3 milioni del 2014. L’utile netto è di 4,8 milioni di euro, prosegue il rafforzamento patrimoniale con i mezzi propri del gruppo, che raggiungono quota 83,6 milioni di euro mentre, la posizione finanziaria netta è di 76,7 milioni di euro.

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