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Riportare i giovani all’ovile della Chiesa Cattolica? Troppo difficile, meglio avvicinarli a Dio aprendo ... un bar. Ecco l’idea della curia di Lille che, grazie ai fondi della Chiesa, ha aperto il “Bar Cana”: religione al bancone ma senza sermone

Ligabue, il rocker emiliano che ha segnato la musica italiana negli anni ‘90, cantava: “Hai un momento Dio? No perché sono qua, se vieni sotto offro io”. Ribaltandone il senso, nel Nord della Francia, a Lille, è stata la Chiesa Cattolica ad aprire un locale, il “Bar Cana”, nella convinzione, e nella consapevolezza, che i giovani vadano molto più volentieri a bere qualcosa il sabato sera che a messa la domenica mattina. “Essenzialmente è un tentativo di raggiungere i giovani e coloro che non hanno mai preso in considerazione l’idea di entrare in una chiesa. Forse - spiega Benjamin Florin, tra i promotori del progetto, a “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com) - è più facile andare in un bar”. Anche se è difficile evitare di pensare che il tipo di interazione tra i giovani in un bar di sabato sera, probabilmente, non sarebbe esattamente ben vista durante la Messa della mattina successiva.
Il nome del bar è significativo, riferendosi alle nozze di Cana, dove Gesù si dice che abbia svolto il suo primo miracolo, trasformando l’acqua in vino. Il “Bar Cana” è stato ispirato da Papa Francesco che, dal suo insediamento, ha raccontato una chiesa capace di esistere e di parlare anche fuori dai luoghi della chiesa, portando l’attività pastorale tra la gente. Così, dopo due anni di pianificazione ed un finanziamento diretto della chiesa per iniziare, l’apertura del Cana è stata accolta come una benedizione, tra birre ovviamente d’abbazia, caraffe d’acqua “Madonna” e citazioni bibliche sui muri. L’unica cosa che manca, è qualche buona bottiglia di Châteauneuf-du-Pape ...

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