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Ben lontani dal record del 2008, lo Champagne chiude comunque il 2014 a quota 4,5 miliardi di euro di fatturati, ad un soffio proprio dai livelli del 2008. Merito soprattutto della crescita dei mercati extra europei, dagli Usa al Giappone

Italia
Champagne a quota 4,5 miliardi di euro di fatturato 2014

Ben lontani dal record del 2008, in termini di bottiglie vendute, quando in tutto il mondo ne furono spedite ben 338 milioni, lo Champagne chiude comunque il 2014 a quota 4,5 miliardi di euro di fatturati, ad un soffio proprio dai livelli del 2008, specie grazie all’interesse per le cuvée più prestigiose e per le vecchie annate. La crescita più impressionante, però, sta avvenendo al di fuori dell’Unione Europea: l’Australia, ad esempio, ha triplicato i suoi consumi di Champagne negli ultimi 10 anni, mentre il Brasile ha toccato quota un milione di bottiglie per la prima volta proprio nel 2014, e continuano a crescere due mercati di riferimento come Stati Uniti e Giappone. E non sono da sottovalutare neanche “i numeri di hub turistici ed affaristici come gli Emirati Arabi Uniti ed Hong Kong, dove il consumo di Campagne di alta gamma ha toccato nuovi massimi storici, di pari passo con la ripresa economica”, come racconta a “Wine-Searcher” (www.wine-searcher.com) Thibaut le Mailloux, portavoce del Civc - Comité Interprofessionnel du vin de Champagne.
Tornando nella Vecchia Europa, il Regno Unito, dove il Pil è cresciuto nell’anno del 2,6%, ha riscoperto dopo tre anni consecutivi di calo dei consumi, il proprio storico amore per lo Champagne, mettendo a segno un confortante +6,1%, a quota 32,6 milioni di bottiglie. “Nei mercati maturi, come il Regno Unito, la crescita in volumi sarà sempre piuttosto limitata - spiega le Mailloux - ma del resto ciò a cui stiamo puntando è cercare di migliorare il valore delle nostre vendite con cuvée di prestigio, vini d’annata e rosati, che rafforzino la nostra immagine di spumante più apprezzato e più buono del mondo”. L’appetito del mercato interno per lo Champagne, invece, è in declino dal 2011, con vendite in calo del 3%, a 162,3 milioni di bottiglie, per un fatturato di 2,1 miliardi di euro. “Il continuo ristagno dell’economia - conclude il portavoce del Civc - ha colpito le vendite di tutti gli operatori: le aziende, le cooperative e soprattutto i coltivatori, che dipendono maggiormente dal mercato interno”.

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