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L’Expo rappresenta “una grande occasione, ma anche una grande responsabilità”, “che non può essere delusa”. Così il Presidente Mattarella da “Expo delle Idee”. “L’Italia rappresenta uno stile di vita, espressione culturale ed elemento attrattivo”

Italia
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un brindisi con i presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso

“L’Expo di Milano non è, e non potrebbe essere, un appuntamento di routine. Si tratta di una grande responsabilità: il compito che ci siamo assunti va esercitato con il massimo impegno. Il sistema Paese deve essere consapevole di avere, con l’opportunità rappresentata dall’Esposizione Universale 2015, la possibilità di misurare se stesso, sul piano della elaborazione di idee e sul piano delle capacità realizzative. Non può andare delusa la sfida rappresentata dall’approntamento di sistemi, infrastrutturali e logistici, complessi; in grado di rappresentare veri e propri hub di innovazione, preziosi e di traino per lo sviluppo”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo discorso all’Expo delle Idee, appuntamento di scena oggi pomeriggio, a Firenze, in vista dell’Esposizione Universale di Milano.
“Expo può essere paragonato ad un grande convoglio - ha aggiunto il Capo dello Stato - che fa irruzione sulla scena nazionale, e mondiale, per disseminare intorno a sé messaggi e contenuti che vogliamo positivi”. L’intera Italia, ha detto ancora, “guarda ad Expo 2015. Le ultime giornate preparatorie (è storia ricorrente) sono le più affannose. Una corsa per completare i padiglioni e le proposte che ciascun Paese intende avanzare”.“Il tema prescelto per l’esposizione, l’alimentazione energia per la vita”, rappresenta una delle sfide di base per la sopravvivenza del genere umano”.
Tra i messaggi positivi che possono emergere da Expo 2015 il Capo dello Stato ha indicato: “L’industriosità italiana. L’innovazione e la capacità di competere. La coesione del sistema istituzionale, politico e imprenditoriale. L’espressione compiuta di energie presenti nella nostra società e in grado di coordinarsi intorno ad un progetto multidisciplinare. La capacità della Pubblica amministrazione di operare, con tenacia e trasparenza, contro i tentativi di inquinamento e corruttela. La conferma che non servono generiche esortazioni, quanto, piuttosto, la mobilitazione ostinata e perseverante delle risorse della società italiana. L’ascolto delle ragioni degli attori presenti sulla scena internazionale su materie tanto sensibili come il cibo e l’alimentazione”.
Mattarella ha poi sottolineato l’importanza di dare “attenzione alle ragioni di tutti gli stakeholders interessati: dalle popolazioni indigene delle zone umide, a quelle colpite dalla siccità; dal ruolo dei movimenti contadini dei senza terra, alle innovazioni di cui sono portatrici le grandi multinazionali, alle attività dei centri di ricerca”. Il Capo dello Stato ha invitato anche a riflettere sul tema del “diritto al cibo collegato all’utilizzo di risorse rinnovabili e sostenibili”.
Il presidente Mattarella ha chiesto che si faccia attenzione all’incontro “rispettoso tra livelli di sviluppo diversi delle comunità e nei rapporti di scambio tra produttori e consumatori”. “Il contesto in cui si svolge Expo2015 è certamente unico e costituisce elemento di un’accoglienza italiana - ha detto il Capo dello Stato - che contestualizza nell’ambiente (sia rurale che urbano), un patrimonio artistico senza eguali al mondo. L’orgoglio di poter proporre tutto questo, unito alla cultura del cibo, che ha trovato, in Italia, espressioni di alto livello, rappresenta uno stile di vita che è espressione culturale, messaggio permanente, elemento attrattivo non certo secondario dei flussi di visitatori del nostro Paese. Motore di tutto questo è il saper fare. Vale a dire la messa in rete di saperi e delle capacità imprenditoriali, di ricerca, di applicazione, delle diverse filiere nelle quali si articola la ricchezza di talenti italiani. Tutto questo unito al gusto dell’innovazione”.
Prima dell’intervento del presidente della Repubblica, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha sottolineato come Expo 2015 “può essere il grande momento di svolta che questo Paese aspetta da tanti e tanti anni. E’ una metafora della sfida - ha aggiunto - che il nostro Paese può vincere, che ci renderà più ricchi, consapevoli di ciò che siamo, fiduciosi nel futuro. Dopo gli anni difficili che abbiamo alle spalle ora è possibile cambiare passo: l’Esposizione è un modo per aprire questa strada, ma guai a pensare che occorre solo aspettare, bisogna invece accelerare”.
Secondo il ministro “c’è tanta voglia d’Italia nel mondo e noi dobbiamo essere all’altezza. L’Italia è la patria del bello e questa sfida ci renderà più ricchi, più consapevoli di quello che siamo e più fiduciosi nel futuro”. Martina ha poi sottolineato, in riferimento alla “Carta di Milano”, la volontà di “fare dell’Italia la patria del diritto al cibo. La lotta alla fame, come unica guerra legittima per dirla con Giorgio La Pira, è una questione geopolitica, educativa, è la sfida della responsabilità di ciascuno di noi per fare del diritto al cibo la frontiera avanzata della cittadinanza”.
Per il Ministro alle Riforme Maria Elena Boschi “bellezza ed innovazione saranno le parole chiave di Expo2015. Dal 1 maggio, e nei prossimi mesi, saremo pronti ad accogliere sia i tanti italiani ma anche i tanti stranieri che verranno in Italia per Expo di Milano. L’Esposizione ci porterà un interesse maggiore, più di quanto non c’è già, per il nostro Paese inteso non soltanto come agroalimentare ed export, ma come cultura italiana, stile di vita, lotta alla povertà”.
Il Commissario Straordinario di Expo2015 Giuseppe Sala ha, invece, ricordato come “nei nostri piani iniziali credevamo di vendere 4 milioni di biglietti prima dell’apertura di Expo; siamo a 8,8 milioni: 1 milione in Cina, 700.000 in Usa, molti in Asia e Africa. C’è una voglia di Italia straordinaria. Stabiliremo - ha aggiunto - il record nella presenza di padiglioni di singoli Paesi. Ne avremo 54, battendo il record di Shanghai, con 42. Ci saranno più padiglioni asiatici a Milano che a Shanghai”. “Ad oggi valutiamo - ha continuato - in 5.000 le aziende che hanno lavorato o che lavoreranno per Expo. Expo è anche un’occasione per riportare attenzione dal punto di vista turistico”.

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