A Château Latour anche i 47 ettari dello storico vigneto “L’Enclos” convertiti al biologico: l’azienda della sottozona di Pauillac ha iniziato il suo programma “verde” nel 1990, reintroducendo, nel 2008, i cavalli per la lavorazione dei terreni

A Château Latour anche i 47 ettari dello storico vigneto “L’Enclos” convertiti al biologico. L’azienda della sottozona di Pauillac ha iniziato il suo programma “verde” nel 1990, reintroducendo, nel 2008, i cavalli per la lavorazione dei terreni.
È il turno dei 47 ettari di vigneto racchiuso da un muretto, “L’Enclos” appunto, di passare alla coltivazione biologica, e che produrrà il suo primo vino “organic” con il millesimo 2015, come racconta il magazine Uk “Decanter” (www.decanter.com). Un’esperienza collaudata quella dell’agricoltura biologica, da parte di uno degli Châteaux più celebri del Médoc, dove un cavallo spesso può essere visto arare la vigna. Château Latour, Premier Cru Classé 1855, conta 90 ettari di vigneto, ed ha quasi raddoppiato la sua superficie a biologico in due anni, seguendo la programmazione della sottozona di Pauillac per i Cru classificati, iniziata nel 1990, con il divieto dell’uso dei diserbi chimici.
Château Latour ha reintrodotto i cavalli per arare i vigneti nel 2008 e dal momento dell’estirpazione dei vecchi impianti fino al reimpianto passano almeno cinque anni. Un tempo adeguato per rigenerare i terreni prima della loro utilizzazione a vigneto, mentre, eliminati completamente gli erbicidi, sono abitualmente utilizzati espedienti naturali per mantenere i terreni e per proteggere i vigneti dalle malattie, come il metodo di lotta ai parassiti attraverso la “confusione sessuale”. Nel 2009, Château Latour ha introdotto anche pratiche biodinamiche sperimentali su una superficie di tre ettari. L’azienda produce, infatti, ammendanti organici in loco dal compostaggio dei rifiuti verdi aziendali, mentre le infusioni biodinamiche di ortiche, achillea e camomilla sono applicate in linea con il calendario lunare.