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Mercato Usa ancora top per i vini italiani. Ma cosa comunicare per mantenere posizioni già acquisite e crescere ulteriormente? Fatti, emozioni, storia e messaggi chiari a target di destinatari ben definiti. Questa l’indicazione della Iulm da Vinitaly

Mercato Usa ancora al top per i vini italiani. Ma cosa comunicare per mantenere posizioni già acquisite e crescere ulteriormente? Fatti, emozioni, storia e messaggi chiari a target di destinatari ben definiti. Perché se quello a stelle e strisce è un mercato maturo, ancora è ricco di soddisfazioni per i produttori del Bel Paese. Anche nel 2014 in crescita, se pure di poco (+0,3%) con il 44% degli americani che bevono vino e che hanno “scoperto” il Prosecco (+16% di vendita nel 2013), ormai “padrone” del 5% del mercato del vino americano. Dei segreti della comunicazione per continuare a crescere e riuscire a mantenere il posizionamento già conquistato, si è parlato a Vinitaly a Verona nel convegno “Le strategie per il mercato in Usa. La produzione del valore, branding e il ruolo della comunicazione”, promosso dall’Università Iulm di Milano e Marco Polo Experience con Veronafiere-Vinitaly .

Certo, gli americani vogliono soprattutto fatti ed emozioni, magari sollecitati dalla curiosità verso le bellezze artistiche del Bel Paese, e gli imprenditori del vino made in Italy devono saper modulare la propria comunicazione, distinguendo tra quella destinata agli importatori-distributori da quella destinata ai clienti finali, ai giornalisti e ai blogger.

Ma l’americano vuole soprattutto chiarezza, dettagli e un’informazione capace di rivelare immediatamente dove trovare quella determinata etichetta, quanto costa e dove si compra. “Emozione e storia sono elementi fondamentali per conquistare il cuore degli americani - spiega il professor Vincenzo Russo della Iulm - e sono elementi comunicativi che ormai hanno sostituito il lusso che, per certi versi, sta cominciando a dare fastidio. Importante è imporre l’unicità del proprio brand, raccontare la propria storia nei dettagli, senza però scadere in particolari troppo personali. Elementi valoriali come sostenibilità e autenticità - continua Russo - stanno conquistando sempre più rilievo anche in Usa, insieme al vino come simbolo salutare. In America bisogna impegnarsi anche in una comunicazione capace di coinvolgere sempre di più i giovani, a partire da un messaggio sempre più accessibile e comprensibile non solo dai più e/o già esperti”.

Secondo una ricerca della Iulm di Milano le tre nazioni produttrici di vino preferite dagli americani sono gli Usa, l’Italia e la Francia con oltre il 50% dei consumatori che ancora non ha provato i vini del Bel Paese. Dati confortanti che indicano il mercato americano ancora in grado di crescere e in modo massiccio.

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